La chirurgia ortognatica: scopriamo la verità sull’intervento maxillo facciale che corregge le malocclusioni dento-scheletriche.
La chirurgia ortognatica consente di risolvere casi di disarmonia facciale, sia per motivi funzionali che estetici. L’obiettivo di questi interventi è spostare la mandibola in una posizione più adatta e funzionale attraverso la combinazione di ortodonzia (che sposta i denti nella posizione ideale) e chirurgia maxillo facciale (che posiziona correttamente denti e ossatura).
Cos’è la chirurgia ortognatica?
La chirurgia ortognatica è rivolta ai pazienti che necessitano di correggere le complicazioni dentofacciali più comunemente conosciute come malocclusioni dento-scheletriche.
Quando si parla di malocclusioni dento-scheletriche ci si riferisce a quando una o più ossa del viso (mento, mascella, mandibola) presentano una crescita anormale, causando anomalie nello sviluppo maxillo-mandibolare nelle persone, alterando così l’armonia facciale.
Per capire il cuore di questo intervento è sufficiente , chiarire il significato della parola stessa, ortognatica che deriva dal grego “orthos” (retto) e “gnathos” (mascella). Cioè un intervento chirurgico che ripristina le ossa della mascella.
In età adulta, il solo “apparecchio dentale” non può correggere i problemi di natura scheletrica del volto, per questo è necessario rivolgersi alla chirurgia ortognatica.
Perché effettuare un intervento di chirurgia ortognatica?
Questa chirurgia corregge nello specifico i problemi di morso e le alterazioni facciali. L’ortodonzia è solo una parte del trattamento, il paziente ha bisogno di una fase chirurgica per poter correggere completamente la sua alterazione facciale. Nella maggior parte dei pazienti il problema funzionale altera anche l’armonia facciale.
Chi ha bisogno della chirurgia ortognatica?
La chirurgia ortognatica è rivolta a tutti i soggetti che devono correggere la posizione e la forma delle mascelle. Pertanto, sarà necessaria in quei casi in cui ci sono alterazioni mandibolari o mascellari che causano problemi funzionali ed estetici che non possono essere corretti solo con l’ortodonzia.
Le persone che possono beneficiare di questa chirurgia sono:
Pazienti con problemi di morso: malocclusione di seconda classe, malocclusione di terza classe chiamati anche in progenismo o prognatismo mandibolare (mento più in fuori del solito), retrogenia o retrognatismo mandibolare (la mascella superiore è avanzata rispetto a quella inferiore). Spesso, la terminologia di queste patologie è poco conosciuta ma sono molteplici i termini di facile comprensione per inquadrare i problemi trattati: mento eccessivamente pronunciato, mento in avanti, mandibola sporgente, mandibola in avanti o di contro mento sfuggente, mento all’indietro, mento piccolo, mento corto, mento retruso.
Pazienti con asimmetria facciale: è uno scompenso tra i lati sinistro e destro del viso. Ovviamente i tipi di asimmetria sono tanti e possono includere anche integrazione di chirurgia plastica, tuttavia quando l’asimmetria è a livello dento-scheletrico, i trattamenti chirurgici e ortodontici saranno combinati. Nella terminologia corrente, questo problema è riconosciuto dagli utenti come viso asimmetrico, faccia asimmetrica, asimmetria mandibolare, viso storto, mento storto e mento asimmetrico.
Pazienti con sorriso gengivale: le persone che presentano un sorriso “gommoso” mostrano una grande quantità di gengiva quando sorridono, causando un effetto ottico con denti corti rispetto alle dimensioni della bocca. Le proporzioni dei denti, della gengiva e della mascella superiore non sono in armonia.
Quali sono le anomalie facciali più comuni?
Le alterazioni del volto più comuni trattabili con la chirurgia ortognatica sono:
II Classe o Mento Retruso
Profilo e mento sfuggente, che può influire negativamente sulla respirazione, masticazione e anche sulla parola.
III Classe o Progenismo
Presenta una mandibola avanzata rispetto alla mascella superiore, creando un profilo a “mezza luna”.
Morso aperto
Si verifica una malocclusione dentale o mandibolare con un mancato contatto tra i denti, che impedisce alla bocca di chiudersi bene. Non c’è contatto tra i denti anteriori superiori e inferiori.
Il morso inverso, o morso inverso scheletrico, è una condizione di malocclusione in cui i denti inferiori si trovano più avanti rispetto ai denti superiori quando le mascelle sono chiuse.
Sorriso gengivale
Quando si sorride, si espone più gengiva perché la mascella superiore è più lunga.
Alcuni elementi del volto si presentano irregolari portando ad apparire con un “viso storto“.
In cosa consiste l’intervento di chirurgia ortognatica?
L’operazione ha una durata variabile dalle due alle quattro ore e viene eseguita in anestesia generale in ambiente ospedaliero.
Per agire sulla mascella, sulla mandibola o su entrambe, il chirurgo esegue tagli (osteotomie) e movimenti delle ossa attraverso incisioni intraorali che non lasciano cicatrici visibili. Una volta che le ossa mascellari sono state collocate in una posizione e dimensioni armoniose, verranno fissate nella nuova sede utilizzando mini-placche e viti in titanio.
Successivamente all’intervento il paziente permarrà in clinica per due notti consecutive, dopodiché verrà dimesso. Seguiranno visite post-intervento con chirurgo e ortodontista per monitorare da vicino l’evoluzione occlusale del paziente. In genere dopo la chirurgia segue una fase di breve ortodonzia con l’obiettivo mantenere i denti nella nuova posizione acquisita con l’intervento.
Quali sono le fasi di un percorso di chirurgia ortognatica?
Le fasi sono principalmente tre: un trattamento ortodontico pre-chirurgico, l’intervento stesso e una fase finale di aggiustamento occlusale eseguito dall’ortodontista. Il tempo totale delle tre fasi è solitamente di uno o due anni (ad esclusione degli approcci surgery only e surgery first) ed è necessario che la crescita naturale dell’organismo termini per eseguire l’intervento chirurgico, tra i 17 anni-19 anni di età.
Come quali tecnologie avanzate viene programmato l’intervento?
Durante la visita preliminare sarà possibile comprendere concretamente il risultato dell’intervento. Questo grazie alle moderne tecnologie 3d a nostra disposizione. Sulla base delle impronte dentali e delle Tac cranio facciali è possibile, grazie al nostro software, ricostruire in maniera tridimensionale il volto del paziente. Su queste basi si programmano con estrema precisione gli obittivi prefissati e gli accorgimenti chirurgici che si andranno ad effettuare durante l’intervento. La nostra tecnologia avanzata permette quindi di avere una visione reale del posizionamento delle ossa, la loro dimensione e il rapporto con i tessuti molli del volto. Questo si traduce in termini pratici nella possibilità per il paziente di avere da subito un’idea ben chiara di quello che sarà l’esito dell’intervento di chirurgia ortognatica. Il nostro centro, in aggiunta offre la possibilità di effettuare le impronte dentali digitalizzate, garantendo un confort totale per il paziente.
In cosa consiste la fase di ortodonzia pre-chirurgica in un intervento di chirurgia ortognatica?
L’ortodonzia pre-chirurgica sposterà i denti in una nuova posizione in modo che si adattino correttamente quando le mascelle verranno riposizionate con la chirurgia. Questa fase di ortodonzia, detta di decompensazione ortodontica, quando necessaria, dura solitamente tra i 6 ei 18 mesi. Sarà necessario vedere il chirurgo maxillo-facciale ogni 4 mesi durante la fase ortodontica.
Dolore e ortognatica: E invece cosa può dirci della fase post-intervento?
Nella regolazione occlusale da effettuarsi dopo l’intervento di chirurgia ortognatica, l’ortodontista inizierà la fase post-chirurgica del trattamento ortodontico 4-6 settimane dopo l’operazione per affinare il morso. Nella maggior parte dei casi, l’apparecchio si rimuove da 6 a 12 mesi dopo l’intervento. Pertanto, l’ortodontista è responsabile dello spostamento dei denti in modo che siano posizionati correttamente dopo che le mascelle sono state riposizionate dalla chirurgia ortognatica.
Una delle domande più frequenti quando si tratta di ortognatica riguarda per ovvie ragioni il dolore. Il paziente desidera sapere in anticipo se e quanto soffrirà, un po’ per timore di non riuscire a sopportare il male, un po’ per capire quando potrà tornare al lavoro e alla vita di tutti i giorni.
L’operazione di chirurgia ortognatica alla quale mi sto per sottoporre sarà molto dolorosa?
Diciamo subito che la situazione, rispetto a una volta, è di gran lunga migliorata. L’attuale chirurgia ortognatica, in particolare nell’approccio surgery first, assicura un’esperienza post-operatoria assolutamente sopportabile. La chirurgia ortognatica ha fatto passi avanti giungendo a modalità operatorie che prevedono livelli invasivi minimi. Ne conseguono, per il paziente, numerosi vantaggi: meno dolore, meno gonfiore, meno sangue, tempi di recupero più rapidi.
Dolore e ortognatica: Quali sono i tempi di recupero dall’intervento di chirurgia ortognatica?
I tempi di recupero per l’intervento di chirurgia ortognatica effettuato nel nostro studio, consentono al paziente di aprire la bocca fin da subito, con la possibilità di mangiare praticamente qualsiasi cosa a distanza di una o due settimane. Dopo una decina di giorni vengono tolti i punti e nell’arco di un mese il dolore si stabilizza fino a scomparire. L’iter è dunque rapido e non costringe a lunghe pause di recupero fermi immobili a letto. Molto dipende ovviamente da fattori indipendenti dall’intervento, come l’età, la tolleranza al dolore di ognuno, la salute generale e così via. Senza prendere tuttavia casi estremi, la nostra esperienza dimostra che la stragrande maggioranza di persone può sottoporsi senza remore a questo tipo di intervento e riprendere le normali attività di studio, sport o lavoro con disagi irrilevanti.
Dove è possibile effettuare una visita?
E’ possibile effettuare la visita direttamente presso il nostro centro nel cuore di Roma, in via Nomentana 311, oppure avvalersi di una prima consulenza online seguita successivamente da un incontro dal vivo per approfondire la situazione occlusale del paziente.
Dove si esegue l’intervento?
L’intervento di chirurgia ortognatica viene eseguito presso la clinica Assunzione di Maria Santissima, in via Nomentana 311 a Roma. La fase di ortodonzia pre-post chirurgica può invece essere gestita direttamente dal professionista di fiducia vicino la vostra abitazione: ci coordineremo direttamente con lui per garantirvi una esperienza ottimale.
Per concludere, al fine di giudicare con occhio critico il dolore nella chirurgia ortognatica è importante vedere la questione nella sua globalità. A fronte di una sofferenza transitoria e di entità relativa, possiamo contare su benefici enormi tra cui la drastica riduzione dei mesi in cui tenere l’apparecchio per allineare i denti. Se nell’ortodonzia classica l’attesa media è di 2 anni, nella chirurgia ortognatica questo arco temporale può abbassarsi anche a soli 6 mesi.
Davvero niente male per un’operazione che migliora la qualità della vita e risolve disturbi anche gravi come l’OSAS, Obstruction Sleep Apnea Syndrome (Sindrome delle Apnee Ostruttive Notturne). E tu, hai ancora dubbi? Contattaci senza impegno!