Mento sfuggente: un problema non soltanto estetico

Esistono nuove tecniche per chi vuole armonizzare un volto poco spigoloso, ma è importante conoscere a fondo cosa comporta

 

Nell’ immaginario collettivo i personaggi “cattivi” hanno solitamente un volto poco spigoloso. Tra i loro caratteri più ricorrenti c’è anche il mento sfuggente. Un problema comune nella popolazione e, in apparenza innocuo che, in realtà nasconde, oltre che risvolti importanti sull’ intera estetica, ripercussioni di tipo funzionale e psicologico nella vita di chi ne è colpito.

I problemi funzionali che comporta un mento retruso 

“Un mento piccolo, arretrato e incassato nasconde sempre problemi come la difficoltà di masticazione per i problemi legati all’ occlusione dentale difettosa, dolore dell’articolazione temporo-mandibolare, disfunzione temporomandibolare che provoca dolore se si ride o si mangia, difficoltà respiratore, apnee del sonno e problemi posturali con conseguenti mal di schiena”, afferma il dottor Valerio Ramieri, chirurgo maxillo facciale a Roma – “Ridefinire la forma del viso, correggere la prominenza o diminuirne le dimensioni è possibile grazie alle tante nuove tecniche disponibili”.

I problemi estetici che comporta un mento retruso

Dati alla mano, gli italiani corrono solitamente dal chirurgo o medico estetico per problemi legati a sovrappeso o calvizie. Spesso, si focalizzano sul naso se ha dimensioni importanti o per eliminare le fastidiose gobbette. Sottovalutano, invece, il problema di allineamento del mento, ignorandone le problematiche di riflesso come rughe intorno alla bocca maggiormente evidenti, un contorno del collo e del mento poco definiti e uno sviluppo precoce del doppio mento. Meglio allora approfondirne la conoscenza.

Le cause del mento all’indietro

“Le cause che portano a questo tipo di problema possono essere molteplici. C’è il tipo congenito, una formazione difettosa che ha origine nel grembo materno. Si parla invece di micrognazia, quando la mascella inferiore si sviluppa in modo inferiore rispetto a quella superiore. L’artrite della mascella inferiore o dall’articolazione temporo-mandibolare può causare, anche in età più avanzata, la recessione del mento”. Per evitare problemi meccanici ancora prima di quelli estetici bisogna ricorrere ai ripari.

Come capire se si ha un mento sfuggente?

Il mento si definisce sfuggente quando, osservando il profilo, lo stesso appare proiettato all’indietro verso il collo. Di conseguenza, anche il labbro inferiore apparirà non in linea con quello superiore, ma leggermente spostato indietro.

Le soluzioni per correggere il mento sfuggente

La terapia può essere di tipo medico-estetico o chirurgica. La prima soluzione, meno invasiva, consiste nell’introduzione, tramite diverse sedute, di filler a lunga durata, che possono migliorare il contorno e il volume del profilo mandibolare. Quella chirurgica, prevede, invece, l’inserimento una tantum di protesi nella zona da correggere. I risultati della mentoplastica additiva sono visibili immediatamente, anche se l’operazione prevede un piccolo ricovero e una dieta, nei giorni successivi all’intervento, costituita da alimenti morbidi per evitare ogni genere di movimento mandibolare.

Come allungare il mento?  

Le soluzioni, come appena delucidato sono molteplici a seconda del problema. L’utilizzo di filler sulla zona mentoniera garantisce una correzione prettamente estetica e non permanente (la durata del filler dura all’incirca 6-8 mesi). Gli interventi chirurgici garantiscono invece una soluzione definitiva e irreversibile, intervenendo in alcuni casi sulla sola estetica del mento (protesi mentoniere e genioplastica di avanzamento) e in altri su estetica e funzione (chirurgia ortognatica e beautyfull-chin).

In cosa consiste il filler al mento? 

Il trattamento filler nella zona del mento è una procedura di medicina estetica che ha l’obiettivo di rendere più armoniosa e definita la zona del mento. Questo trattamento viene utilizzato specialmente nei casi in cui vi sia un deficit leggero della zona mentoniera, garantendo una maggiore proiezione del profilo. Il filler può anche essere utilizzato nel caso in cui il mento sia lievemente asimmetrico, così da armonizzare la zona. E’ un trattamento ambulatoriale a base di acido ialuronico, un componente naturale che tende a riassorbirsi dopo sei/otto mesi dalla procedura. Non è un intervento permanente e definitivo e viene effettuato senza anestesia (viene al massimo applicata una crema anestetica), perché pressoché indolore.

E’ possibile correggere con l’apparecchio il mento sfuggente?

La terapia ortodontica con l’utilizzo dell’apparecchio è utile solo in età infantile, quando si intercetta “per tempo” il problema. In caso contrario, in età adulta, dopo i diciotto anni, la sola ortodonzia non può correggere il mento sfuggente. In questa ottica, per gli adulti, l’apparecchio rappresenta solo uno step preparatorio all’intervento chirurgico che si traduce nell’unica strada risolutiva per il mento retruso.

Che cos’è la mentoplastica additiva? 

La mentoplastica è un intervento di chirurgia plastica che ha l’obiettivo di ridefinire le dimensioni del mento. Attraverso l’utilizzo di protesi mentoniere, è possibile incrementare la dimensione di un mento piccolo, di un mento sfuggente e di un mento asimmetrico. La protesi mentoniera viene inserita davanti all’osso mandibolare con l’obiettivo di aumentare la proiezione del mento e le sue proporzioni. L’intervento, effettuato in anestesia generale, è della durata di circa un’ora e prevede una incisione della lunghezza di 3-4 cm a livello del solco sotto-mentoniero o del fornice gengivale.

Cos’è la genioplastica di avanzamento?

La genioplastica di avanzamento è un intervento di chirurgia maxillo facciale che ha l’obiettivo di avanzare un mento particolarmente retruso e incassato. Questo tipo di intervento è indicato per tutti i soggetti con un mento indietro, poco definito che non giova al profilo complessivo del volto. Si tratta di una manovra chirurgica effettuata tramite una osteotomia della mandibola fatta attraverso un’incisione a livello della mucosa boccale. Il chirurgo effettua una fratturazione programmata e controllata del mento al fine di poterlo “slittare” in avanti nella direzione desiderata. Lo spostamento viene infine ultimato con l’ausilio di mini-placche in titanio.  E’ un intervento in anestesia generale della durata di circa due ore che non lascia cicatrici visibili e corregge esclusivamente l’estetica del mento, mai la funzione.

L’intervento Beautyfull-Chin di chirurgia ortognatica per correggere il mento retruso

“Una terza soluzione per correggere il mento sfuggente è quella che ha ideato il nostro team:  un innovativo intervento di chirurgia ortognatica legato al mondo dell’estetica: si chiama Beauty-full Chin e mira a risolvere definitivamente il mento sfuggente”, continua il chirurgo Ramieri. “Dopo una valutazione clinica e radiologica, definiamo un ri-modellamento del mento, chirurgico e non, riproporzionando il rapporto con il naso e, allo stesso tempo, ottenendo l’allungamento del viso. Inoltre si può migliorare anche la regione laterale della mandibola, creando così un contorno naturale. Se c’è necessità, si aumenta anche la zona posterolaterale della mandibola, che allarga il viso e definisce l’angolo mandibolare”. A questo intervento affianchiamo anche un supporto ortodontico. A seconda dei casi, il paziente dovrà portare un apparecchio dentale, o prima o dopo l’operazione, in modo da migliorare in modo completo l’estetica del volto.

L’intervento si può fare a qualsiasi età, a partire da 1-2 anni dopo il raggiungimento dello sviluppo. “Le ragazze potranno farlo dai 16 anni, i maschi dai 17-18, ovviamente dopo una valutazione dello specialista”. Questa tecnica permette di correggere i profili arretrati, i cosiddetti “bird face” quelli che hanno un decific di sviluppo mandibolare e un terzo inferiore del volto poco rappresentato: un intervento perfetto per apportare maggiore definizione ai tratti somatici del volto, ideale sia per gli uomini che vogliono accentuare i loro lineamenti rendendoli più mascolini, sia per le donne che vogliono acquistare una perfetta simmetria facciale.

Qual’è la differenza tra mentoplastica, genioplastica e beauty-full chin? 

Gli interventi di mentoplastica con protesi e genioplastica mirano a correggere esclusivamente l’estetica di un mento sfuggente e poco definito. Queste tipologie di interventi non sono indicati nei casi in cui l’arretramento del mento sia collegato ad una malocclusione dento-scheletrica di seconda classe, generata quindi da un problema dello scheletro facciale.  Di contro, l’intervento di Beauty-full chin, agisce sia sull’estetica che sulla funzione, correggendo tutti i problemi che una malocclusione di seconda classe dento-scheletrica può comportare: ripristino di masticazione, respirazione, postura e fonazione.

Focus sulla chirurgia ortognatica:

Che cos’è la chirurgia ortognatica? 

La chirurgia ortognatica, dal greco orthos, “retto” e gnathos “mandibolare” , è un intervento chirurgico di maxillo facciale che si occupa di correggere le deformità dento-cranio-facciali attraverso movimenti ossei, mascellari e mandibolari per ottenere il perfetto equilibrio nel volto del paziente. Questi tipi di alterazioni facciali compaiono nella fase di crescita dei pazienti, si stabilizzano in età adulta e possono causare tra gli altri problemi come apnea ostruttiva notturna, disturbi dell’ATM (articolazione temporo-mandibolare), problemi di malocclusione o disarmonia scheletrica.

Quando è necessaria la chirurgia ortognatica? 

La chirurgia ortognatica è necessaria principalmente per risolvere problemi funzionali ed estetici causati da deformità dello scheletro facciale che provocano una posizione e un contatto non corretto tra i denti. L’intervento mira a correggere quindi la malocclusione dento-scheletrica che la sola ortodonzia non potrebbe risolvere. Il paziente per correggere alcune alterazioni ha bisogno di questo intervento per ripristinare correttamente estetica e funzione nel volto.

Perché viene eseguita la chirurgia ortognatica?  

L’obiettivo di un intervento di ortognatica è ripristinare l’armonia del  volto, garantendo un miglioramento funzionale di diversi aspetti quali masticazione, fonazione, respirazione e postura.

Quali sono le fasi dell’intervento di chirurgia ortognatica? 

Le fasi sono principalmente tre: un trattamento ortodontico pre-chirurgico, l’intervento stesso e una fase finale di aggiustamento occlusale eseguito dall’ortodontista. Il tempo totale delle tre fasi è solitamente di uno o due anni (ad esclusione degli approcci surgery only e surgery first) ed è necessario che la crescita naturale dell’organismo termini per eseguire l’intervento chirurgico, tra i 17 anni-19 anni di età.

E’ necessaria una preparazione per sottoporsi all’intervento di chirurgia ortognatica? 

In genere, ma non sempre, è necessario sottoporsi ad una fase di ortodonzia pre-operatoria utile alla preparazione dell’occlusione dentale all’intervento. L’ortodonzia pre-chirurgica sposterà i denti in una nuova posizione in modo che si adattino correttamente quando le mascelle vengono riposizionate con la chirurgia. Questa fase di ortodonzia, quando necessaria, dura solitamente tra i 6 ei 18 mesi. Sarà necessario vedere il chirurgo maxillo-facciale ogni 4 mesi durante la fase ortodontica.

E invece cosa può dirci della fase post-intervento? 

Nel perfezionamento occlusale da effettuarsi dopo l’intervento di chirurgia ortognatica, l’ortodontista inizierà la fase post-chirurgica del trattamento ortodontico 4-6 settimane dopo l’operazione per affinare il morso. Nella maggior parte dei casi, l’apparecchio viene rimosso da 6 a 12 mesi dopo l’intervento. Pertanto, l’ortodontista è responsabile dello spostamento dei denti in modo che siano posizionati correttamente dopo che le mascelle sono state riposizionate dalla chirurgia ortognatica.

Dove si esegue la visita? 

E’ possibile effettuare la visita direttamente presso il nostro centro nel cuore di Roma, in via Nomentana 311, oppure avvalersi di una prima consulenza online seguita successivamente da un incontro dal vivo per approfondire la situazione occlusale del paziente.

Dove si esegue l’intervento? 

L’intervento di chirurgia ortognatica viene eseguito presso la clinica Assunzione di Maria Santissima, in via Nomentana 311 a Roma. La fase di ortodonzia pre-post chirurgica può invece essere gestita direttamente dal professionista di fiducia vicino la vostra abitazione: ci coordineremo direttamente con lui per garantirvi una esperienza ottimale.

Fonte – Intervista redatta da Simona Cortopassi per il settimanale VERO.

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