Equipe Medica

Il nostro team è al vostro servizio per accompagnarvi in un importante percorso atto a collocare i vostri denti e le vostre mascelle in una posizione più bilanciata, unendo funzionalità ed estetica.

Chirurgia Ortognatica?

Le persone che possono beneficiare della chirurgia ortognatica sono quelle che hanno una masticazione scorretta, non migliorabile con l’ortodonzia, o quelle con le arcate dentarie malposizionate per squilibri della crescita delle mascelle.

Contatti

Ortognatica Roma – Clinica Assunzione di Maria Sant.ma, Via Nomentana 311, 00198 Roma.

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Il team di Ortognatica Roma è in grado di garantire una molteplicità di interventi atti al miglioramento estetico e funzionale di tutto il volto:

CHIRURGIA ORTOGNATICA

L’intervento

Durata intervento: 2 ore circa

Anestesia: generale 

La chirurgia ortognatica corregge una ampia varietà di anomalie delle mascelle e della faccia producendo oltre alla correzione della malocclusione anche favorevoli cambiamenti estetici con correlati benefici funzionali a respirazione, masticazione, postura e fonetica. 

L’intervento consiste nella mobilizzazione mediante osteotomie standard del mascellare e/o della mandibola e nel loro riposizionamento secondo un corretto rapporto occlusale ed estetico. Viene totalmente eseguito per via intraorale ed ha una durata totale di circa due ore. Il periodo di ospedalizzazione è di circa 2-3 giorni dopo l’intervento. Non si ricorre più, se non in casi eccezionali, al bloccaggio intermascellare perché i mezzi di sintesi rigida introdotti per stabilizzare le ossa osteotomizzate consentono una mobilizzazione precoce. Il paziente può quindi alimentarsi e parlare già dal giorno successivo all’intervento chirurgico. Il massimo del gonfiore si ha a 24-48 ore ed il risultato definitivo può essere apprezzato a tre o quattro settimane dall’intervento.

Per chi è indicato

L’intervento è utile alla correzione di tutte le II Classi dento-scheletriche (prognatismo e micrognazia), mento retruso, III Classi dento-scheletriche (progenismo), mento pronunciato, morso aperto, asimmetria facciale, morso inverso, morso crociato, pazienti affetti da apnee ostruttive notturne (osas), pazienti affetti da “click mandibolare”.

Cosa corregge

L’intervento interviene direttamente sulla correzione dell’occlusione dentale, ripristinando estetica e funzionalità nel volto.

L’intervento

Durata intervento: 3 ore circa

Anestesia: generale 

Beauty-full Chin nasce con l’obiettivo di correggere le più severe seconde classi dento-scheletriche, che si manifestano nei soggetti nei quali i molari, i premolari e i canini dell’arcata superiore toccano solo o addirittura scavalcano gli omologhi inferiori.
L’intervento consiste nella combinazione di due specifiche tecniche, popolari nella chirurgia maxillo facciale: la genioplastica Chin Wing (plastica al mento) che consente di modificare il terzo inferiore del volto in tutte le sue dimensioni, unita all’intervento bimascellare “counterlockwise rotation” del piano occlusale.
La combinazione integrata dei due interventi, permette di avere, oltre che un enorme avanzamento della mandibola e quindi del mento, anche un interessante aumento del volume mandibolare, ridefinendo il profilo e aumentandone la definizione degli angoli (contorno mandibolare), il tutto, enfatizzando un incredibile effetto tridimensionale. 

L’operazione è minimamente invasiva: il taglio viene fatto nel bordo inferiore della mandibola e non incide assolutamente con occlusione e denti, pertanto non c’è bisogno di nessuna fase preoperatoria. L’utilizzo delle più moderne tecnologie, come il trapano piezoelettrico, garantiscono una precisione assoluta con il massimo rispetto dei tessuti nobili, come i nervi, che danno sensibilità al mento. 

Per chi è indicato ?

Un intervento perfetto per apportare maggiore definizione ai tratti somatici del volto, ideale sia per gli uomini che vogliono accentuare i loro lineamenti rendendoli più mascolini, sia per le donne che vogliono acquistare una perfetta simmetria facciale. 

Cosa corregge ?

L’intervento corregge i profili arretrati, i cosiddetti “bird face” quelli che hanno un decific di sviluppo mandibolare e un terzo inferiore del volto poco rappresentato.

L’intervento

Durata intervento: 30-40 minuti

Anestesia: generale 

La genioplastica è l’intervento estetico che consente la modifica delle dimensioni del mento e consiste in un’osteotomia orizzontale dell’osso mandibolare. 

È una procedura utile e di grande aiuto che permette di correggere, oltre alla discrepanza orizzontale, anche i rapporti verticali (eccessiva lunghezza o brevità del mento) che esistono all’interno del volto.

Il più grande vantaggio della genioplastica, rispetto all’uso di impianti protesici, è la grande versatilità che offre al chirurgo. Precisamente, la sinfisi mandibolare osteotomizzata rappresenta materiale vascolarizzato che può essere manipolato in diversi modi, sia per ridurre o aumentare la lunghezza del mento, così come incrementare la proiezione anteriore. A fronte del vantaggio di non utilizzare materiale protesico, vi è lo svantaggio di una procedura più invasiva rispetto all’utilizzo di una protesi mentoniera.

Per chi è indicato

soggetti con mento sottosviluppato (mento indietro, mento retruso, mento poco pronunciato, mento sfuggente, bird face), soggetti con mento prominente (mento avanti, mento pronunciato) con una occlusione dentale corretta.

Cosa corregge

l’intervento ripristina esclusivamente l’estetica del mento, senza intervenire sull’eventuale malocclusione dentale.

L’intervento

Durata intervento: 2 ore circa

Anestesia: generale 

Quando il sorriso gengivale è dato da uno sviluppo atipico del mascellare superiore, è indicata la correzione chirurgica di questa alterazione scheletrica. L’intervento consiste in una osteotomia di Le Fort I, cioè un’incisione orizzontale che passa al di sopra dell’arcata dentale e sotto la piramide nasale e permette di rimuovere l’osso in eccesso. Il mascellare rimasto viene fatto riadagiare sull’osso restante e poi stabilizzato con placche e viti in titanio che dovranno essere tenute tutta la vita. La stabilizzazione avviene nella parte interna ed è perciò invisibile. Eliminando una “fetta” di mascellare la mandibola non è più allineata con la parte superiore, causando automaticamente una malocclusione dentale. Per questo motivo, quando si opta per un intervento di chirurgia ortogantica di questo tipo, si va a lavorare anche sulla mandibolare in modo che l’apertura e la chiusura della bocca siano ripristinate correttamente.

Per chi è indicato

a chi ha un’eccessiva esposizione della gengiva dell’arcata superiore nel momento in cui si sorride.

Cosa corregge

il Gummy Smile o sorriso gengivale o “sorriso cavallino”.

L’intervento

Durata intervento: 2 ore circa

Anestesia: generale 

La genioplastica Chin Wing è una tecnica chirurgica che mira a poter mobilizzare tutto il bordo mandibolare inferiore. In termini pratici si tratta di una genioplastica allungata posteriormente fino agli angoli mandibolari. Il segmento così mobilizzato può essere portato in avanti o anche ampliato trasversalmente per meglio definire gli angoli mandibolari.

Per chi è indicato

per chi vuole avere angoli mandibolari più definiti e ampi

Cosa corregge

forma e posizione degli angoli, forma e posizione del mento

L’intervento

Durata intervento: 40 minuti

Anestesia: generale 

Le protesi zigomatiche, contrariamente a quanto si pensa, portano a risultati naturali, per nulla evidenti, se correttamente scelte. Le nostre protesi sono “custom-made” ovvero studiate e successivamente personalizzate sulla base della geometria dello zigomo desiderata dal paziente. La realizzazione della protesi viene quindi effettuata solo successivamente ad uno studio 3D del volto, che tiene conto oltre che della percentuale di deficit di proiezione della regione zigomatica anche degli altri elementi (naso, occhi, mento) che influenzano l’armonia del viso. 

E’ importante quindi analizzare se l’ipoplasia malare è isolata o associata anche ad un invecchiamento delle palpebre o delle guance, oppure, soprattutto in giovane età, se è da inquadrare in patologie più complesse. Deve essere valutato, poi, se il problema è legato ad una malposizione dello scheletro od a un semplice iposviluppo. 

La tecnica chirurgica utilizzata per aumentare gli zigomi attraverso l’impiego di protesi prevede una piccola incisione (1,5 o 2 cm) all’interno della bocca, la creazione di una tasca al di sopra della struttura ossea nella zona che intendiamo risollevare ed il successivo inserimento delle protesi zigomatiche. Questo intervento di chirurgia estetica termina con la sutura dei lembi prodotti dall’incisione. 

 
 

Per chi è indicato

per tutti i soggetti con un deficit di proiezione della regione zigomatica.

 
 

Cosa corregge

la definizione degli zigomi donando maggiore personalità a tutto il volto 

 
 

CHIRURGIA/MEDICINA ESTETICA DEL VOLTO

CONTOURING MANDIBOLARE / FACCIALE

L’intervento

Durata intervento: dai 15 ai 30 minuti

Anestesia: nessuna o al massimo crema anestetica 

Il contouring mandibolare è una tecnica di medicina estetica che viene effettuata con l’ausilio di filler a base di acido ialuronico.

Questa tecnica è opportuna per un rimodellamento dovuto ad una linea del viso non propriamente femminile, come nel caso di una distorsione eccessivamente squadrata, con uno sviluppo fuori asse del muscolo massetere che si trova tra lo zigomo e la mascella, ma anche a deficit estetici dovuti alla malocclusione dei denti o all’errata masticazione che nel tempo compromettono anche l’aspetto del volto o ancora semplicemente per avere un volto più ovale oppure un profilo più triangolare con la sporgenza degli zigomi. Il contouring per concludere può essere un valido supporto integrativo agli interventi di chirurgia ortognatica per ultimare piccoli difetti residui o asimmetrie poco evidenti. 

Il trattamento di medicina estetica, assolutamente indolore, è a base di acido ialuronico, una sostanza naturale assolutamente sicura che viene iniettata nel derma con un ago sottilissimo. Subito dopo il trattamento sono comuni reazioni leggere come arrossamento, gonfiore, dolore, prurito ed ematoma. Generalmente queste reazioni si risolvono spontaneamente in poche ore.

Per chi è indicato

per tutti i soggetti che vogliono ridefinire i lineamenti mandibolari e zigomatici senza doversi sottoporre ad un intervento chirurgico

Cosa corregge

L’intervento interviene direttamente sulla correzione dell’occlusione dentale, ripristinando estetica e funzionalità nel volto.

LIPLIFT

L’intervento

Durata intervento: 30 minuti

Anestesia:  locale  

Attraverso una piccola incisione, nella piega naturale che tutti abbiamo tra naso e labbro superiore, si rimuove una piccola porzione di cute e sottocute e si può quindi tirare verso l’alto il labbro superiore innalzandone il bordo. Il vermiglio, che è la parte rossa del labbro, diventa in questo modo più alta ed evidente e si può quindi modificare il disegno naturale delle labbra, modificando l’arco di cupido. Il risultato sono labbra più voluttuose, carnose sia frontalmente che di profilo. 

Per chi è indicato

questo intervento è risolutivo per chi ha delle labbra di forma sbagliata, asimmetriche o semplicemente troppo sottili.

CHIRURGIA ENDOSCOPICA NASALE E LACRIMALE

CHIRURGIA ENDOSCOPICA NASALE (FESS)

Preparazione all’intervento

La fase pre-intervento per la Chirurgia Endoscopica Sinusale (FESS) è fondamentale per garantire un esito positivo e sicuro. Durante questa fase, si svolge una consultazione iniziale con l’otorinolaringoiatra, che include la discussione dei sintomi, della storia medica e degli obiettivi dell’intervento. Il medico esegue un esame fisico dettagliato del naso e dei seni paranasali per comprendere appieno la condizione del paziente.

Vengono effettuati esami diagnostici, come la tomografia computerizzata (TAC), per valutare l’entità dei problemi sinusali e pianificare l’intervento in modo preciso. Il chirurgo spiega dettagliatamente la procedura, illustrando i benefici, i rischi e le possibili complicazioni, e discute con il paziente le aspettative realistiche riguardo ai risultati post-operatori. Viene esaminata la storia clinica del paziente e i farmaci attualmente in uso, fornendo istruzioni specifiche sulla sospensione temporanea di alcuni farmaci, come gli anticoagulanti, e sull’interruzione dell’assunzione di cibo e bevande prima dell’intervento.

Vengono eseguiti test pre-operatori standard, come esami del sangue ed elettrocardiogramma (ECG), per garantire che il paziente sia nelle condizioni ottimali per affrontare l’anestesia e l’intervento chirurgico. Infine, si confermano l’orario e il luogo dell’intervento, fornendo istruzioni logistiche dettagliate per il giorno della chirurgia e raccomandando di organizzare il trasporto di ritorno a casa e l’assistenza per i primi giorni post-operatori. Questi preparativi assicurano che il paziente sia ben preparato per l’intervento FESS, riducendo il rischio di complicazioni e favorendo un recupero rapido e positivo.

L’intervento

Durata intervento: 60 minuti

Anestesia:  anestesia generale in day hospital

Gli interventi di chirurgia endoscopica delle cavità naso-sinusali hanno lo scopo di ripristinare le condizioni fisiologiche ottimali del naso e delle cavità accessorie collegate (seni paranasali). L’indicazione più frequente per tali interventi è la sinusite cronica o ricorrente, con o senza polipi .

L’intervento di chirurgia endoscopia funzionale naso-sinusale (FESS) viene eseguito avvalendosi di strumenti microchirurgici, di endoscopi a fibre ottiche, di telecamere e monitor televisivi: attualmente è una procedura mini-invasiva, sicura con tempistiche di recupero brevi e con minori disagi per il paziente rispetto al passato.
Obiettivo dell’intervento è quello di ripristinare le aperture fisiologiche consentendo la rimozione di polipi nasali e/o delle secrezioni infette accumulate nelle cavità paranasali (sinusite). Prioritario è quindi non demolire ma rirpristinare la funzionalità naturale senza la comparsa di cicatrici esterne visibili sul volto.
In genere l’intervento appena descritto comporta una degenza di un giorno e al suo termine, vengono posizionati dei tamponi in spugna morbida che vengono rimossi dopo un paio di giorni. Il paziente, nei mesi successive all’operazione chirurgica, sarà seguito dal nostro centro per mezzo di controlli endoscopici periodici.

Follow up Intervento

Il follow-up post-intervento FESS (Functional Endoscopic Sinus Surgery) è cruciale per garantire una guarigione ottimale e monitorare eventuali complicazioni.

Dopo l’intervento, i pazienti devono seguire le istruzioni del medico riguardo a cura delle ferite, utilizzo di spray nasali e farmaci.

Sono previste visite di controllo periodiche per valutare la guarigione, rimuovere eventuali croste o tessuti cicatriziali, e assicurarsi che le vie aeree siano libere. Il paziente deve segnalare immediatamente qualsiasi sintomo anomalo come infezioni, sanguinamenti o dolori persistenti. Un follow-up adeguato contribuisce a migliorare la funzionalità respiratoria e a prevenire ricadute.

Per chi è indicato

Per tutte le persone che soffrono di sinusite cronica e di poliposi nasale

Cosa corregge

E’ una tecnica progettata per ripristinare la corretta ventilazione dei seni paranasali e facilitare il drenaggio delle secrezioni attraverso il naso. Nella sinusite cronica, le secrezioni nasali rimangono intrappolate nei seni paranasali divenendo così perennemente infette: l’infiammazione delle strette vie aree di passaggio delle secrezioni nasali causa ai seni paranasali l’impossibilità di drenare adeguatamente il loro contenuto.  L’intervento può quindi essere risolutivo nei casi di sinusite cronica o in presenza di polipi nasali. 

DACRICISTORINOSTOMIA ENDOSCOPICA (DCR)

Preparazione all’intervento

La fase pre-operatoria di un intervento di Dacriocistorinostomia Endoscopica (DCR) è fondamentale per garantire un’esecuzione sicura e un risultato ottimale. Ecco una breve descrizione delle fasi principali:

  1.  Valutazione Medica Completa:
    1. Consultazione iniziale con un oculista e/o un otorinolaringoiatra per discutere i sintomi, la storia medica e gli obiettivi dell’intervento. 
    2. Esami diagnostici, come la dacriocistografia o la tomografia computerizzata (TAC), per valutare l’ostruzione del dotto nasolacrimale e pianificare l’intervento. 
  2. Preparazione del Paziente: 
    1. Discussione delle condizioni di salute generale e degli eventuali farmaci in uso. Alcuni farmaci, come gli anticoagulanti, potrebbero dover essere sospesi temporaneamente.
    2. Spiegazione dettagliata della procedura chirurgica, dei benefici, dei rischi e delle possibili complicazioni. 
  3. Istruzioni Pre-Operatorie:
    1. Indicazioni su quando interrompere l’assunzione di cibo e bevande prima dell’intervento (generalmente a partire dalla mezzanotte del giorno precedente).
    2. Consigli su come gestire l’ansia pre-operatoria e la preparazione emotiva per l’intervento.
  4. Test Pre-Operatori:
    1.  Esecuzione di test pre-operatori standard, come esami del sangue, elettrocardiogramma (ECG) e radiografie del torace, per assicurarsi che il paziente sia in condizioni ottimali per affrontare l’anestesia e l’intervento chirurgico.
  5.  Pianificazione dell’Anestesia:
    1. Incontro con l’anestesista per discutere la storia clinica del paziente e pianificare il tipo di anestesia più appropriato per l’intervento.
  6. Preparativi Finali:
    1. Conferma dell’orario e del luogo dell’intervento, insieme a eventuali istruzioni logistiche per il giorno della chirurgia. 
    2. Richiesta di organizzare il trasporto di ritorno a casa e l’assistenza per i primi giorni post-operatori. Seguire attentamente queste fasi pre-operatorie assicura che il paziente sia ben preparato per l’intervento di DCR, riducendo il rischio di complicazioni e aumentando le probabilità di un recupero rapido e positivo.

L’intervento

Durata intervento: 45-60 minuti

Anestesia: anestesia locale

L’ostruzione cronica del dotto naso-lacrimale porta a infiammazione o infezione del sacco lacrimale:
l’intervento di chirurgia endoscopica delle vie lacrimali rappresenta una nuova e avanzata metodica nella risoluzione dei problemi dell’epifora, ossia della lacrimazione continua e persistente.

Tramite l’utilizzazione di una tecnologia innovativa mediante l’utilizzo di fibre ottiche e strumentario microchirurgico, il chirurgo può visualizzare in maniera chiara e precisa i problemi ostruttivi delle vie lacrimali, ricanalizzandole. Questa metodologia, rispetto alla chirurgia tradizionale open, offre molteplici vantaggi sia in termini di precisione operatoria, che in termini di durata dell’intervento e di sicurezza di risultato ed assenza di cicatrici esterne.

L’intervento è gestibile sia in adulti, con una anestesia totale che in bambini con l’utilizzo di una leggera sedazione totale.

Follow Up Intervento

Il follow-up post-intervento di dacriocistorinostomia endoscopica (DCR) è essenziale per garantire il successo della procedura e prevenire complicazioni. Dopo l’intervento, i pazienti devono seguire le istruzioni del medico riguardo alla cura delle ferite e all’uso di colliri antibiotici o antinfiammatori. Sono previste visite di controllo periodiche per monitorare la guarigione, verificare la pervietà del nuovo passaggio lacrimale e rimuovere eventuali stent, se presenti. È importante che i pazienti segnalino immediatamente qualsiasi segno di infezione, dolore o problemi visivi. Un follow-up accurato assicura un miglioramento della lacrimazione e riduce il rischio di ricadute.

Per chi è indicato

Per tutte le persone affette da epifora (lacrimazione eccessiva) ed ostruzione congenita del dotto nasolacrimale: lacrime, le sgradevoli concrezioni al bordo degli occhi, gli arrossamenti, le infiammazioni e la pericolosa visione appannata soprattutto quando si guida.

SETTOPLASTICA FUNZIONALE

Preparazione all’intervento

La fase preparatoria per un intervento di settorinoplastica è cruciale per garantire la sicurezza e il successo della procedura. La prima fase prevede una consultazione iniziale in cui si discute con il chirurgo dei problemi respiratori, delle preoccupazioni estetiche, della storia medica e degli obiettivi dell’intervento. Segue un esame fisico dettagliato del naso e del setto nasale. Successivamente, vengono eseguiti esami diagnostici come la rinoscopia e, se necessario, la tomografia computerizzata (TAC) per valutare la deviazione del setto e altre anomalie strutturali, oltre a fotografie pre-operatorie per pianificare le modifiche estetiche e funzionali.

Il chirurgo fornisce una spiegazione dettagliata della procedura chirurgica, dei benefici, dei rischi e delle possibili complicazioni, discutendo anche delle aspettative realistiche sui risultati post-operatori e sul processo di recupero. Si rivede la storia clinica del paziente e i farmaci attualmente in uso, con eventuale sospensione temporanea di farmaci come gli anticoagulanti, e vengono fornite istruzioni specifiche riguardo al digiuno pre-operatorio. Vengono eseguiti test pre-operatori standard, come esami del sangue, ECG e radiografie del torace, per assicurarsi che il paziente sia in condizioni ottimali per affrontare l’anestesia e l’intervento chirurgico. L’anestesista pianifica il tipo di anestesia più appropriato dopo aver discusso la storia clinica del paziente.

Infine, si confermano orario e luogo dell’intervento, insieme a istruzioni logistiche per il giorno della chirurgia e raccomandazioni per il trasporto e l’assistenza post-operatoria. Con questi preparativi, il paziente sarà ben pronto per l’intervento, riducendo il rischio di complicazioni e favorendo un recupero rapido e positivo.

L’intervento

Durata intervento: 40/50 minuti

Anestesia: generale in day-hospital, senza utiizzo dei tamponi

Il setto nasale è un foglio verticale che divide entrambe le narici, dalle aperture nasali alla parte più posteriore delle narici.
La settoplastica è un intervento chirurgico il cui obiettivo è il ripristino della corretta posizione del setto nasale e l’eliminazione delle sue deviazioni, che possono avere origine congenita o traumatica. Queste deviazioni possono causare un’ostruzione che rende difficile la respirazione.
Le deviazioni del setto possono non essere viste esternamente, cioè il setto può essere deviato ma la piramide nasale essere centrata. Allo stesso modo, ci sono pazienti che hanno un naso deviato esternamente e un setto dritto, sebbene questo sia meno comune. Pertanto, il dorso del naso non rivela se il setto nasale è deviato o meno.
L’intervento consiste nell’effettuare un’incisione nella mucosa del setto e le pareti mucose che lo ricoprono in entrambe le fosse vengono staccate. Il setto nasale è composto inferiormente dall’osso e superiormente dalla cartilagine. I frammenti ossei deviati vengono solitamente rimossi e i frammenti cartilaginei vengono rimossi e riposizionati in posizione centrata. Successivamente, la ferita chirurgica viene suturata. Se il setto è gravemente deviato, potrebbe essere necessario rimuoverlo completamente, raddrizzarlo e quindi reinserirlo.
Durante l’operazione può essere necessario la riduzione dei turbinati se ipertrofici, inoltre, l’operazione a volte può essere definita settorinoplastica se è accompagnata da una modifica estetica del naso.

Follow up dell’intervento

Il follow-up dopo una settoplastica funzionale è cruciale per assicurare una guarigione adeguata e il raggiungimento dei risultati desiderati.

Durante le prime settimane post-operatorie, il paziente dovrà partecipare a visite di controllo per monitorare la cicatrizzazione e l’assenza di infezioni.

È importante seguire le indicazioni mediche, che possono includere l’uso di spray nasali salini per mantenere le vie nasali pulite e umide, oltre a eventuali farmaci anti-infiammatori o antibiotici prescritti. Il paziente dovrebbe evitare attività fisiche intense, soffiarsi il naso con forza e l’esposizione a polveri o fumo.

Il rispetto di queste precauzioni contribuirà a prevenire complicazioni e a garantire un recupero ottimale. Durante il follow-up, il medico valuterà la funzionalità respiratoria del paziente e fornirà consigli su eventuali esercizi o pratiche per migliorare ulteriormente la respirazione. Con un’adeguata gestione post-operatoria, la settoplastica funzionale può portare a un significativo miglioramento della respirazione nasale e della qualità della vita.

Per chi è indicato

E’ indicato per tutti i pazienti con difficoltà respiratoria, apnee ostruttive notturne, russamento e altri problemi correlati al setto nasale deviato

Cosa corregge

L’intervento ha l’obiettivo di correggere il setto nasale deviato, ripristinando la corretta respirazione nasale.

CORREZIONE SETTO PERFORATO

Preparazione all’intervento

La fase pre-operatoria per la correzione del setto perforato è cruciale per il successo dell’operazione e la riduzione dei rischi. Si inizia con una consultazione iniziale, durante la quale l’otorinolaringoiatra discute i sintomi, la storia medica e gli obiettivi dell’intervento, eseguendo un esame fisico dettagliato del naso. Seguono esami diagnostici come rinoscopia e tomografia computerizzata (TAC) per valutare l’entità della perforazione e pianificare la chirurgia.

Il chirurgo spiega la procedura, i benefici, i rischi e le possibili complicazioni, discutendo le aspettative realistiche dei risultati post-operatori. Si rivede la storia clinica e i farmaci in uso, sospendendo temporaneamente quelli come gli anticoagulanti, con istruzioni specifiche sul digiuno pre-operatorio. Vengono effettuati test pre-operatori standard, come esami del sangue, elettrocardiogramma (ECG) e radiografie del torace, per garantire che il paziente sia nelle condizioni ottimali per l’anestesia e l’intervento. L’anestesista discute con il paziente per pianificare l’anestesia appropriata.

Infine, si confermano orario e luogo dell’intervento e si forniscono istruzioni logistiche per il giorno della chirurgia, raccomandando di organizzare il trasporto di ritorno a casa e l’assistenza per i primi giorni post-operatori. Questi preparativi assicurano che il paziente sia pronto per l’intervento, riducendo il rischio di complicazioni e favorendo un recupero rapido e positivo.

L’intervento

Anestesia: Generale in day-hospital, senza utilizzo dei tamponi

Le perforazioni settali si risolvono solo con la chirurgia nasale.
L’intervento viene eseguito in anestesia generale. Esistono diverse tecniche chirurgiche a seconda dei casi. Per piccole perforazioni (meno di 1 cm di diametro), i bordi del foro possono essere avvicinati e suturati. In casi fino a 2 cm di diametro, utilizziamo la chiusura da bordo a bordo con un lembo scorrevole di mucosa endonasale peduncolato. Nei casi più grandi si utilizza un innesto di fascia temporale + cartilagine auricolare per via endonasale e/o aperta, con sutura microchirurgica. In chirurgia viene sempre utilizzata la tecnologia mediante l’utilizzo di videoendoscopia a fibre ottiche.

La chirurgia di chiusura della perforazione settale non presenta un successo al 100% per una serie di motivi. Ad esempio, vi può essere retrazione oppure non attecchimento del lembo eseguito, oppure se persiste la patologia originaria che ha causato la perforazione (atrofia della mucosa, uso di cocaina, autoimmunità, ecc.), è probabile che l’innesto non venga integrato o che compaia una nuova perforazione posteriore.

Follow Up dell’Intervento

Il follow-up dopo un intervento di correzione del setto perforato è cruciale per garantire una guarigione ottimale e prevenire complicazioni.

Dopo l’operazione, il paziente dovrà seguire attentamente le istruzioni del medico, che includono l’uso di soluzioni saline per mantenere umida la cavità nasale e l’eventuale somministrazione di antibiotici o antinfiammatori. Sono previste visite di controllo periodiche per monitorare la guarigione, valutare la pervietà delle vie nasali e assicurarsi che non si sviluppino nuove perforazioni o infezioni.

È importante evitare traumi nasali e soffiarsi il naso con cautela ed è altamente consigliato l’interruzione dell’utilizzo di sostanze come la cocaina per evitare la riapertura del setto. Un follow-up scrupoloso è essenziale per il successo a lungo termine dell’intervento e il miglioramento della funzionalità nasale.

Per chi è indicato

E’ indicato per tutti i pazienti che per motivi differenti hanno una perforazione del setto nasale. 

Cosa corregge

L’intervento ha l’obiettivo di correggere il setto nasale perforato, ripristinando la corretta respirazione nasale.

TURBINOPLASTICA

Preparazione all’intervento

La fase pre-operatoria per un intervento di turbinoplastica è essenziale per garantire una procedura sicura e di successo. Ecco una breve descrizione delle fasi principali:

1. Consultazione Iniziale:
– Incontro con l’otorinolaringoiatra per discutere i sintomi, la storia medica e gli obiettivi dell’intervento.
– Esecuzione di un esame fisico dettagliato del naso, incluso un controllo delle condizioni dei turbinati.

2. Diagnostica e Pianificazione:
– Esecuzione di esami diagnostici come la rinoscopia e, se necessario, la tomografia computerizzata (TAC) per valutare l’ipertrofia dei turbinati e pianificare la chirurgia.

3. Informazioni sull’Intervento:
– Spiegazione dettagliata della procedura chirurgica, dei benefici, dei rischi e delle possibili complicazioni.
– Discussione delle aspettative realistiche riguardo ai risultati post-operatori e al recupero.

4. Preparazione del Paziente:
– Revisione della storia clinica e dei farmaci attualmente in uso. Alcuni farmaci, come gli anticoagulanti, potrebbero dover essere sospesi temporaneamente.
– Istruzioni specifiche riguardo all’interruzione dell’assunzione di cibo e bevande prima dell’intervento (solitamente a partire dalla mezzanotte del giorno precedente).

5. Test Pre-Operatori:
– Esecuzione di test pre-operatori standard, come esami del sangue, elettrocardiogramma (ECG) e radiografie del torace, per assicurarsi che il paziente sia in condizioni ottimali per affrontare l’anestesia e l’intervento chirurgico.

6. Pianificazione dell’Anestesia:
– Incontro con l’anestesista per discutere la storia clinica del paziente e pianificare il tipo di anestesia più appropriato per l’intervento.

7. Preparativi Finali:
– Conferma dell’orario e del luogo dell’intervento, insieme a eventuali istruzioni logistiche per il giorno della chirurgia.
– Raccomandazione di organizzare il trasporto di ritorno a casa e l’assistenza per i primi giorni post-operatori.

Seguire attentamente queste fasi pre-operatorie assicura che il paziente sia ben preparato per l’intervento di turbinoplastica, riducendo il rischio di complicazioni e aumentando le probabilità di un recupero rapido e positivo.

L’intervento

Durata intervento: 30 minuti

Anestesia: anestetico spray

La Turbinoplastica viene indicata quando gli altri approcci conservativi non permettono di ottenere risultati soddisfacenti e non assicurano una buona ventilazione.

Il nostro team, per la decongestione dei turbinati, si avvale dell’innovativa metodica della radiofrequenza, un approccio mini-invasivo eseguito in ambulatorio con anestetico spray.

Il medico, per eseguire questa terapia, somministra un anestetico locale e procede alla decongestione dei turbinati tramite un micromanipolo: le onde elettromagnetiche ad alta frequenza emesse dal macchinario, causano una risonanza tra le cellule del tessuto della mucosa vaporizzandole e riducendo quindi il volume dei turbinati ipertrofici.

L’intervento ai turbinati inferiore è indolore, non vi sono fuoriuscite di sangue e non è necessaria l’applicazione di fastidiosi tamponi post-intervento; Il paziente può quindi riprendere la sua vita quotidiana già dal giorno successivo all’intervento.
Nei giorni successivi, potrebbero presentarsi delle crosticine localizzate che saranno facilmente curabili grazie al programma di lavaggi e medicazioni prescritti dal nostro team. I risultati sono apprezzabili dopo venti/trenta giorni e sono duraturi nel tempo.

La radiofrequenza è considerata una metodica “a freddo” in quanto agisce ad una temperatura tra i 40° e i 70°: una tecnica “biosurgery” che preserva la funzione dei tessuti coinvolti senza danneggiarli.

Una tecnica innovativa che porta risultati molto soddisfacenti: respirare non è mai stato così semplice!

Follow Up dell’intervento

Il follow-up dopo un intervento per l’ipertrofia dei turbinati è essenziale per garantire una corretta guarigione e il successo dell’operazione. Dopo l’intervento, il paziente dovrà effettuare visite di controllo regolari per monitorare la riduzione del gonfiore e la funzionalità respiratoria.

Durante il periodo di recupero, è importante utilizzare spray nasali salini per mantenere le cavità nasali umide e seguire eventuali prescrizioni di farmaci anti-infiammatori o antibiotici. Il paziente dovrebbe evitare attività fisiche intense, soffiarsi il naso con forza e ambienti polverosi o fumosi. Un’attenta osservazione post-operatoria assicura un miglioramento significativo della respirazione nasale e una riduzione dei sintomi associati all’ipertrofia dei turbinati.

Per chi è indicato

Per tutte le persone che soffrono di ipertrofia dei turbinati, uno stato infiammatorio costante che causa l’aumento persistente di volume dei turbinati che provoca una riduzione dello spazio disponibile per la normale respirazione nasale, rendendola difficoltosa.

Cosa corregge

Corregge l’aumento persistente del volume dei turbinati. Se l’ipertrofia dei turbinati non viene trattata, i sintomi possono peggiorare. La respirazione dal naso può diventare difficoltosa diminuendo la qualità del sonno con conseguente russamento e apnee ostruttive del sonno (osas). Inoltre, aumenta la probabilità di avere infezioni dei seni paranasali frequenti, che possono creare disagi nella quotidianità. Le complicanze più comuni sono rappresentate dalla comparsa di sinusite cronica, faringite recidivante o cronicizzata, polipi nasali, otite media o siero mucosa ricorrente. 

UVULOPALATOLARINGO PLASTICA

Preparazione all’Intervento

La fase preoperatoria per un intervento di uvulopalatofaringoplastica (UPPP) è cruciale per garantire la sicurezza del paziente e il successo dell’intervento. Inizia con una consultazione iniziale in cui il chirurgo discute problemi di apnea notturna, russamento e altre difficoltà respiratorie, esaminando dettagliatamente la bocca, la gola e le vie respiratorie superiori.

Successivamente, vengono eseguiti esami diagnostici come la polisonnografia per valutare la gravità dell’apnea notturna e test come la rinoscopia e la fibroscopia per visualizzare meglio le vie aeree superiori.

Il chirurgo spiega poi in dettaglio la procedura, i benefici, i rischi e le possibili complicazioni, discutendo aspettative realistiche sui risultati post-operatori e il processo di recupero.

Si rivede la storia clinica del paziente e i farmaci attualmente in uso, con eventuale sospensione temporanea di farmaci come gli anticoagulanti, fornendo istruzioni specifiche riguardo al digiuno pre-operatorio.

Vengono eseguiti test pre-operatori standard, come esami del sangue, ECG e radiografie del torace, per assicurarsi che il paziente sia in condizioni ottimali per affrontare l’anestesia e l’intervento chirurgico. L’anestesista pianifica il tipo di anestesia più appropriato dopo aver discusso la storia clinica del paziente.

Infine, si confermano orario e luogo dell’intervento, insieme a istruzioni logistiche per il giorno della chirurgia e raccomandazioni per il trasporto e l’assistenza post-operatoria. Con questi preparativi, il paziente sarà ben pronto per l’intervento, riducendo il rischio di complicazioni e favorendo un recupero rapido e positivo.

L’intervento

Durata intervento: 45-60 min

Anestesia: Generale

L’uvulopalatolaringoplastica (UPPP) è una procedura che rimuove il tessuto in eccesso nel palato molle e se necessario di alcune zone del rinofaringe per allargare le vie aeree. Questo a volte può consentire all’aria di passare attraverso la gola più facilmente mentre si respira e quindi ridurre la gravità dell’apnea ostruttiva del sonno (OSAS).
I tessuti che vengono rimossi possono includere:
L’ugola ovvero il tessuto molle a forma di dito che pende sul fondo del tetto della bocca all’ingresso della gola
Parte del palato (palato molle).
Tessuto in eccesso da gola, tonsille e adenoidi.
Una lingua allargata è un fattore in caso di apnea notturna, il chirurgo può rimuovere una piccola parte della lingua.

Potrebbe essere necessaria una terapia a pressione positiva continua (CPAP) dopo l’intervento chirurgico. La terapia CPAP utilizza un dispositivo di respirazione che indossi quando dormi per aiutarti a respirare più facilmente e impedire la chiusura delle vie aeree durante il sonno. Alcuni analgesici (antidolorifici) possono rilassare i muscoli della gola. Potrebbe essere necessario evitare questi farmaci dopo l’intervento chirurgico per ridurre la possibilità che le vie aeree si restringano e causino episodi di apnea.

Follow Up intervento

Il follow-up post-operatorio per un intervento di uvulopalatofaringoplastica è fondamentale per garantire un buon recupero. Durante la prima settimana, il paziente viene monitorato attentamente con farmaci antidolorifici e antibiotici, e si consiglia una dieta morbida.

Dopo 1-2 settimane, una visita di controllo permette di valutare la cicatrizzazione e discutere eventuali sintomi persistenti. Nei mesi successivi, si continuano a monitorare la guarigione e la funzionalità respiratoria, verificando la riduzione del russamento e dell’apnea notturna.

Dopo 6-12 mesi, si valuta il mantenimento dei benefici dell’intervento e si discute la necessità di ulteriori trattamenti. Durante tutto il processo, il paziente ha accesso a supporto continuo e consigli per mantenere una buona salute respiratoria.

Per chi è indicato

Per tutti i pazienti con un eccesso di tessuto (sia palato molle che rinofaringe) che blocca le vie respiratorie. Questo intervento è indicato inoltre per tutte le persone che non vogliono o non possono utilizzare la CPAP o che non trovano giovamento dall’utilizzo di questo dispositivo per le apnee del sonno. 

Cosa corregge

 L’intervento corregge o riduce le apnee ostruttive notturne eliminando il russamento.

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