chirurgia ortognatica roma

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Equipe Medica

Il nostro team è al vostro servizio per accompagnarvi in un importante percorso atto a collocare i vostri denti e le vostre mascelle in una posizione più bilanciata, unendo funzionalità ed estetica.

Chirurgia Ortognatica ?

Le persone che possono beneficiare della chirurgia ortognatica sono quelle che hanno una masticazione scorretta, non migliorabile con l’ortodonzia, o quelle con le arcate dentarie malposizionate per squilibri della crescita delle mascelle.

Contatti

Ortognatica Roma – Clinica Assunzione di Maria Sant.ma, Via Nomentana 311, 00198 Roma.

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CHE COSA SONO LE APNEE OSTRUTTIVE DEL SONNO?

OSAS è l’acronimo di Obstructive Sleep Apnea Syndrome (Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno), un disturbo che colpisce circa il 5% della popolazione e che si presenta la notte o durante il riposo sotto forma di una respirazione difficoltosa e incostante. È una condizione clinica caratterizzata da un elevato numero di episodi ostruttivi delle prime vie aeree, completi (apnee) e/o incompleti (ipopnee), durante il sonno. L’aumento di peso, il fumo, il russamento abituale, eventuali anomalie scheletriche del naso, della mandibola o della faccia possono costituire fattori di rischio per quanto riguarda l’insorgenza dell’OSAS. La comparsa di questi ripetuti episodi di ostruzione si associa ad una diminuzione di ossigeno nel sangue, ed aumento dell’anidride carbonica. Solitamente i fenomeni notturni rimangono oscuri al paziente, il quale però, durante le ore del giorno, ne lamenta invece le conseguenze diurne: eccessiva sonnolenza, difficoltà di concentrazione, decadimento delle facoltà cognitive, disfunzione sessuale, irritabilità e alterazioni della personalità. Il rischio di incidenti stradali o sul lavoro in questi pazienti è da 4 a 8 volte superiore rispetto ad un gruppo di controllo. Inoltre, gravi possono essere le ripercussioni sul sistema cardiovascolare, con sensibile aumento del rischio di ipertensione, infarto, ictus.

LE DOMANDE
FREQUENTI

Quali ripercussioni possono avere le apnee del sonno?

Se le vie respiratorie sono bloccate in tutto o in parte durante il sonno, i polmoni non ricevono una quantità sufficiente di aria e questo porta ad un inevitabile abbassamento del livello di ossigeno nel sangue con conseguente rilascio eccessivo di ormoni dello stress che comportano un aumento della frequenza cardiaca con rischio di ipertensione, infarto, ictus e aritmie. Se l’apnea nel sonno non viene curata può causare alterazioni del metabolismo e far aumentare il rischio di obesità e diabete.

Come è possibile capire se si soffre di osas?

Uno dei sintomi più frequenti è il russamento, forte e continuo. Può essere interrotto da pause: dopo le pause, il paziente può ansimare o boccheggiare. Un altro campanello d’allarme è la sonnolenza diurna, sul posto di lavoro o quando si è alla guida. In molti casi ci si ritrova ad addormentarsi velocemente nei momenti tranquilli della giornata quando non si è attivi.

Quali sono le soluzioni al problema?

Se il problema è lieve, oltre a intraprendere a cambiare il proprio stile di vita, con alcuni accorgimenti come mantenere il proprio peso forma, smettere di fumare e bere alcol, si può provare l’utilizzo di speciali apparecchi ortodontici che, durante la notte, aiutano a tenere aperte le vie respiratorie. Per altri soggetti è in aggiunta auspicabile la via del CPAP, uno speciale macchinario da indossare durante la notte dotato di una maschera che copre il naso e la bocca, a ventilazione a pressione positiva continua. Il ventilatore soffia delicatamente l’aria nella gola del paziente. La pressione dell’aria aiuta a tenere aperte le vie respiratorie mentre si dorme.

Quando è consigliabile invece l’intervento chirurgico?

Principalmente ci si avvale dell’intervento chirurgico nei casi in cui gli altri metodi non abbiano avuto il riscontro desiderato e il problema sia di natura severa: le osas possono essere di origine rinogena, cioè direttamente riconducibili ad un problema al naso (come un setto nasale deviato, un ingrossamento dei turbinati o un ristringimento della valvola nasale), al palato o ad una malformazione dento-scheletrica del volto che causa un restringimento eccessivo delle vie respiratorie.

In questi casi come è necessario intervenire?

Se il problema è correlato al naso attraverso la settoplastica funzionale che consiste nella correzione del setto nasale deviato che può generare l’apnea notturna: una volta effettuata una piccola incisione interna alla base del setto nasale, si procede con la rimozione o il raddrizzamento della parte ossea e cartilaginea deviata. L’operazione, di norma effettuata in anestesia generale, in day hospital, dura dai 20 ai 40 minuti ed è totalmente indolore grazie anche all’assenza d’impiego dei tamponi post-operatori, tanto temuti dai pazienti.

E se invece il problema fosse dento-scheletrico?

Nel caso in cui il problema riguardi le ossa mascellari, l’intervento di chirurgia ortognatica rappresenta oggi una valida soluzione con percentuali di successo intorno al 95%: questo tipo di intervento consiste in un avanzamento del mascellare superiore e della mandibola di circa 10 mm: l’intervento prevede la mobilizzazione mediante osteotomie standard del mascellare e/o della mandibola con successivo riposizionamento secondo un corretto rapporto occlusale ed estetico. L’operazione viene totalmente eseguita per via intraorale ed ha una durata totale di circa due ore. Il periodo di ospedalizzazione è di circa 2-3 giorni dopo l’intervento.

DIAGNOSI E CURA DELL’OSAS

Per accertare la sussistenza di una Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno, si procede con un esame di tipo polisonnografico, che permette di diagnosticare con chiarezza non solo l’esistenza ma anche la gravità dell’OSAS.

I tre livelli di rischio sono il basso, il medio e il grave, con una compromissione crescente della qualità del sonno e della vita quotidiana durante il periodo di veglia. L’approccio terapeutico dell’OSAS deve essere multidisciplinare, e può prevedere differenti sussidi, medici e/o chirurgici, in base alla gravità ed alle singole caratteristiche del paziente.

La  polisonnografia, è quindi un test diagnostico che oltre alle OSAS è in grado di rilevare tutti i disturbi, anche i più gravi, correlati al sonno. Durante la notte, mentre il paziente dorme, una particolare strumentazione rileva e registra alcuni parametri fisiologici fondamentali, che vengono poi esaminati dal nostro medico specializzato in malattie del sonno al fine di stabilire il disturbo di cui soffre l’individuo sotto esame.

POLISONNOGRAFIA

Cosa comporta un cattivo riposo notturno?

Se le vie respiratorie sono bloccate in tutto o in parte durante il sonno, i polmoni non ricevono una quantità sufficiente di aria e questo porta ad un inevitabile abbassamento del livello di ossigeno nel sangue con La mancanza di sonno o il cattivo riposo possono causare stanchezza cronica, diminuzione dell’attenzione e della concentrazione e irritabilità con conseguenti disturbi dell’umore. Un’insonnia prolungata, può portare ad effetti dannosi sulla salute. 

Quali sono i fattori che influenzano la qualità del sonno?

L’insonnia è il disturbo più frequente ma non è l’unico. Ci possono essere delle cause soggettive come il disturbo dell’umore, la depressione, l’ansia, oppure problematiche come le apnee ostruttive del sonno, che causano delle pause nella respirazione durante il riposo notturno, dovute all’ostruzione parziale o totale delle prime vie aeree. Anche determinate malattie sistemiche come i disturbi alla tiroide, l’ipertensione arteriosa e lo scompenso cardiaco possono portare all’alterazione del normale ritmo sonno-veglia. 

Come funziona l’esame di polisonnografia?

L’insonnia è il disturbo più frequente ma non è l’unico. Ci possono E’ un esame, semplice e per nulla invasivo, da effettuarsi comodamente a domicilio. Lo strumento utilizzato per la registrazione dei parametri è un apparecchio computerizzato, chiamato polisonnigrafo; Questo strumento, delle dimensioni di un orologio, viene posto al polso all’individuo sotto esame e collegato a due fasce applicate attorno al torace e all’addome e ad una cannula nasale per la valutazione del flusso aereo. L’apparecchio si accende automaticamente all’orario impostato in base alle esigenze del paziente, si spegne automaticamente al termine della registrazione e può essere rimosso agevolmente dal paziente stesso la mattina al risveglio.

Dove è possibile effettuare l’esame di polisonnografia?

E’ possibile effettuarlo presso la propria abitazione oppure presso la nostra clinica a Roma. 

LE TERAPIA PER LA CURA DELL’OSAS

Dopo aver effettuato una scrupolosa diagnosi per valutare l’origine del problema, il nostro team è in grado di garantire la risoluzione delle apnee ostruttive del sonno attraverso diverse terapie:

CPAP

Uso nelle ore notturne di una particolare apparecchiatura (CPAP), che in pratica è una specie di respiratore meccanico, dotato di una mascherina facciale, che permette una ventilazione forzata a livello delle prime vie aeree.

DISPOSITIVI ENDORALI

In alternativa, quando non è tollerato dal paziente, possono essere utilizzati dei particolari dispositivi endorali, simili ad apparecchi ortodontici, che tuttavia risultano efficaci solamente nelle forme più lievi.

INTERVENTO CHIRURGICO

Un’importante alternativa alle soluzioni precedentemente descritte è costituita dalla chirurgia, che può riguardare il naso e il palato nelle forme più lievi, oppure le ossa mascellari nelle forme più gravi (avanzamento maxillo-mandibolare).

Naso e settoplastica: è un intervento chirurgico il cui obiettivo è il ripristino della corretta posizione del setto nasale e l’eliminazione delle sue deviazioni, che possono avere origine congenita o traumatica. Queste deviazioni possono causare oltre che all’ostruzione nasale anche le apnee ostruttive notturne. L’intervento viene effettuato in anestesia generale e ha una durata di circa 40 minuti.

Palato e uvulopalatolaringoplastica (UPPP): è una procedura che rimuove il tessuto in eccesso nella gola per allargare le vie aeree. Questo a volte può consentire all’aria di passare attraverso la gola più facilmente mentre si respira e quindi ridurre la gravità dell’apnea ostruttiva del sonno (OSAS). L’intervento viene effettuato in anestesia generale e ha una durata di circa di circa 45-60 minuti.

Avanzamento mandibolare e chirurgia ortognatica: questo tipo di intervento consiste in un avanzamento del mascellare superiore e della mandibola di circa 10 mm, eventualmente con l’associazione di una mentoplastica, eseguito per via endorale, in maniera analoga agli interventi eseguiti per le anomalie dento-facciali (vedi chirurgia ortognatica), ed ha percentuali di successo intorno al 95%. Dopo questo intervento è possibile, da subito, eliminare l’uso della CPAP. L’esecuzione dell’intervento è di stretta pertinenza dello specialista in chirurgia maxillo-facciale, che abbia anche specifiche conoscenze nel campo dei disturbi respiratori del sonno.

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