Scopriamo tutto sull’approccio surgery first, utilizato in chirurgia ortognatica per poter accedere direttamente all’intervento chirurgico senza le tempistiche di ortodonzia tradizionale.
Surgery first e chirurgia ortognatica: quando è possibile?
La Surgery First è una metodologia chirurgica che ha rivoluzionato il campo della chirurgia ortognatica negli ultimi anni: rappresenta oggigiorno un approccio alternativo alla procedura convenzionale “ortodonzia, chirurgia ortognatica, ortodonzia” perché procede direttamente con l’intervento chirurgico seguito dal trattamento ortodontico post-chirurgico.
In cosa consiste la surgery first?
La Surgery First si presenta come una rivoluzione metodologica e tecnica principalmente per quattro motivi:
1. Il paziente non ha bisogno di un trattamento ortodontico prima della chirurgia ortognatica: il trattamento ortodontico richiesto dalla procedura classica è per alcuni pazienti un motivo per non sottoporsi ad intervento chirurgico. Ora, grazie a questo protocollo, tutti i pazienti che hanno denti ben allineati e l’unica cosa che devono correggere è la disarmonia tra mascella e mascella, possono fare a meno dell’ortodonzia prechirurgica.
2. La durata del trattamento è più breve: l’ortodonzia pre-chirurgica non esiste e, pertanto, il tempo totale del trattamento del paziente è considerevolmente ridotto, in media 12 mesi.
3. Il paziente può scegliere il momento più conveniente per sottoporsi alla chirurgia ortognatica: la metodologia classica dipende inevitabilmente dal trattamento ortodontico prima di un intervento chirurgico della durata di circa un anno. Privo di ortodonzia preoperatoria, il primo candidato di chirurgia può scegliere il momento più conveniente per sottoporsi a chirurgia ortognatica.
4. Il paziente può godere dei risultati chirurgici immediatamente dopo la chirurgia ortognatica: con la Surgery First, il paziente gode della sua nuova estetica pochi giorni dopo l’intervento, quando il gonfiore scompare. Inoltre, il trattamento ortodontico post-chirurgico è molto più breve rispetto al metodo tradizionale.
Chi può sottoporsi alla surgery first?
Il paziente ideale per l’approccio “Surgery First” è quello con denti ben allineati o leggermente affollati e gli incisivi superiore e inferiore leggermente inclinati in avanti o indietro. Questo è essenziale per raggiungere la stabilità occlusale e ottenere i migliori risultati. Di solito, la Surgery First è indicata anche in pazienti con sindrome da apnea ostruttiva del sonno in cui vi è ostruzione alla gola durante il sonno che causa la mancanza di ossigeno nel sangue.
Quali soggetti non possono sottoporsi a questo approccio?
Non tutti i pazienti sono quindi candidati ideali, esistono alcune limitazioni che potrebbero precludere la possibilità di applicare questo approccio:
1. Mancanza di coordinazione delle arcate: se la arcata superiore è molto stretta e non si adatta correttamente a quella inferiore.
2. Estrazioni dentali che ostacolano la prevedibilità dei risultati in alcuni casi.
3. I pazienti con “viso lungo” hanno una maggiore tendenza all’instabilità occlusale e ad avere un morso aperto.
In ogni modo, quando esiste la possibilità di attuare questa metodologia, tutto è un vantaggio per il paziente; l’armonia e l’equilibrio necessari nelle caratteristiche facciali del paziente sono raggiunti in tempi straordinari.
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