Il progenismo o mandibola prominente consiste nello spostamento in avanti della mascella inferiore rispetto alla mascella superiore. Ciò fa sì che il mento di una persona con progenismo sporga in avanti e il suo viso mostri una marcata asimmetria definita in termine medico come terza classe dento-scheletrica
Ma il progenismo è molto più di un problema estetico. Chi soffre di questo problema ha spesso difficoltà a chiudere correttamente la bocca e molte persone che ne soffrono hanno notevoli difficoltà a parlare, mordere o masticare, oltre a provare dolore cronico all’articolazione della mascella e della mandibola.
Mento in avanti, mandibola sporgente, mento pronunciato, scucchia… sono tutti termini spesso utilizzati nel gergo comune per definire questa malformazione dento-scheletrica del volto che oggi, grazie all’intervento di chirurgia ortognatica può essere risolta. Facciamo chiarezza su questa patologia.
DIFFERENZA TRA PROGENISMO E PROGNATISMO
C’è molta confusione quando si parla di progenismo e prognatismo: prima di introdurre la differenza tra i due termini, è però doveroso premettere cosa sia una malocclusione. Un sorriso piacevole si basa sul corretto allineamento e impegno armonico di tutti i denti (superiori e inferiori); tuttavia, ci sono alcune alterazioni dentali e scheletriche che possono alterare il corretto morso o l’occlusione ideale (essenziale per masticazione, fonazione ed estetica).
La malocclusione si riferisce quindi al disallineamento dei denti (malocclusione dentale) o alla relazione inadeguata che può esistere tra la mascella superiore e la mandibola (malocclusione dento-scheletrica).
Nell’ottica delle maloccusioni dento-scheletriche, che riguardano quindi la struttura ossea del volto, spesso si tende anche a fare confusione sulla differenza tra progenismo e prognatismo, confondendo erroneamente i termini:
Progenismo: la mandibola è sovrasviluppata rispetto alla mascella e l’arcata dentale inferiore si estende in avanti oltre l’arcata superiore, causando una malocclusione di classe III, nota anche come underbite. Questa patologia viene anche definita come prognatismo mandibolare.
Prognatismo: Il prognatismo, dal greco pro, “avanti” e gnathos, “mascella”, è una deformità dentofacciale descritta dalla presenza di una discrepanza antero-posteriore tra la mandibola e il mascella e rappresenta il quadro clinico inverso al progenismo. La mascella superiore è ipersviluppata rispetto alla mandibola causando una malocclusione di classe II, nota anche come overbite.
SCUCCHIA, SGHESSA e altri modi dialettali per definire la terza classe dento-scheletrica
Spesso nel linguaggio quotidiano, soprattutto in contesti regionali, il progenismo viene definito con termini dialettali: i più famosi sono “scucchia”, “sguessa”, “sguessera”.
Scucchia (schucchietta, scucchione): è un termine prevalentemente utilizzato nelle regioni centro-meridionali come Lazio, Umbria, Campania, Basilicata per indicare il mento molto sporgente.
Sguessa o Sguessera: è un termine utilizzato prevalentemente a Napoli e in Campania “ “tene ‘a sguessera” (ha la sguessa) per rivolgersi a chi ha un mento pronunciato e alquanto deviato. Questo termine deriva dal germanico geicz che significa voracità, proprio per indicare una fame particolarmente “forte” che costringe la bocca ad un lavoro masticatorio intenso che nell’immaginario può portare ad un pronunciamento del mento.
Il altre regioni italiane il problema viene definito così:
Barbittu: utilizzato in Abruzzo per indicare proprio il mento
Bbarbazzàli o varvarietru: utilizzato in Calabria
(ul) Barbarét: utilizzato in Canton Ticino
Mentu: utilizzato in Corsica
Baboussa, barbet, barbos: utilizzato in Emilia Romagna
Barbuc’, barbìn, barbe, barbùs utilizzato in Friuli Venezia Giulia
Barbos, mentùn usato in Liguria
Barbòs, barbòz, barbòtt, barbòz (Stazzona VT), bas’ia, basieula, basiola in Lombardia
Barbì, barbicchia, barbizz (Offida), chièppa, scùcchia, scucchia utilizzati nelle Marche
Mènde utilizzato in Molise
Barbarot, barbarott, baséa, bèsula, manton, menton utilizzati in Piemonte
Bècche, miende, vangarìdde utilizzati in Puglia
Balba, barva, barba utilizzati in Sardegna
Babbarottu usato in Sicilia
Bazza usato in Toscana
Barbizòl, barboz usati in Trentino Alto Adige
Menton in Valle D’Aosta
Sbèssola, sbéssola in Veneto
IL MENTO ASBURGICO: il progenismo ereditario
Un altro modo spesso utilizzato per inquadrare il progenismo è “mento asburgico”, una patologia malformativa ereditaria di origine genetica, presente in molti membri della casa d’Asburgo.
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LE CAUSE DELLA TERZA CLASSE DENTO SCHELETRICA
Il progenismo può essere dovuto a una prominenza dell’osso mascellare inferiore, a un deficit della mascella superiore o ad una combinazione di entrambi allo stesso tempo. Il progenismo di solito compare quando ci sono:
Fattori genetici: o in altre parole, una storia familiare di progenismo. In questo senso, il mento prominente di molti membri della Casa degli Asburgo spagnoli è un perfetto esempio storico di prognatismo mandibolare ereditario.
Perdita precoce dei denti da latte: se questi pezzi cadono presto, possono causare problemi alla mascella che non si correggeranno da soli e il bambino potrebbe finire per diventare una terza classe dentoscheletrica.
Problemi nell’ipofisi: sindrome di Crouzon, gigantismo o acromegalia, tutti problemi derivati dall’eccessiva produzione di ormone della crescita, sono anche responsabili di molti casi di prognatismo mandibolare.
IL TRATTAMENTO DEL PROBLEMA
Il progenismo viene corretto dalla chirurgia ortognatica, un tipo di chirurgia maxillo-facciale, solitamente combinata con l’ortodonzia. In questo intervento, il chirurgo frattura la mascella del paziente (osteotomia mandibolare) e la riposiziona correttamente, utilizzando placche e viti integrate nell’osso.
Questa procedura viene eseguita in anestesia generale e richiede due notti di degenza in ospedale. La cicatrice è invisibile, poiché l’intervento viene eseguito attraverso incisioni all’interno della bocca.
Il viso del paziente potrà gonfiarsi nei primi giorni dopo l’intervento, tuttavia grazie alle moderne tecniche di microchirurgia, l’invasività dell’operazione è molto ridotta rispetto al passato.
IL PROGENISMO IN ETA’ INFANTILE E NEGLI ADOLESCENTI
Sebbene il progenismo possa essere rilevato in età molto giovane, non è consigliabile eseguire un’operazione fino a quando la persona non termina la fase di crescita, intorno ai 18 anni.
Fino ad allora, questa malocclusione può essere trattata con l’ortodonzia, che rallenta la crescita della mascella e stimola l’avanzamento della mascella superiore, spingendo gli incisivi superiori in avanti e quelli inferiori indietro.
L’ortodonzia è spesso utilizzata anche come trattamento coadiuvante negli adulti sottoposti a chirurgia ortognatica.
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