Fase 3
Ortodonzia Pre-chirurgica

In alcuni tipi di malocclusione del paziente adulto, il solo trattamento ortodontico non è sufficiente ad ottenere l’occlusione ideale delle arcate né tanto meno ad ottenere una correzione estetica dei tratti del viso.

Fino a pochi anni fa la chirurgia ortognatica era riservata a pazienti con severe malocclusioni e deformità del viso.

Oggi con l’evoluzione delle tecniche di fissazione che hanno diminuito il trauma operatorio ed accresciuto il comfort post-operatorio, questo tipo di approccio terapeutico è notevolmente aumentato.

L’estetica è il primo obiettivo considerata l’importanza che assumono  l’armonia dei tratti del volto e del sorriso nella vita di relazione e nella ricerca del successo.

Casi clinici

Il trattamento ortodontico-chirurgico step by step

Prima visita ed esame obiettivo

La prima visita rappresenta sicuramente il momento più importante di tutto l’iter terapeutico.
Inizia, generalmente, con la raccolta di notizie anamnestiche, lo scopo è quello di mettere in evidenza il periodo di insorgenza del difetto scheletrico, l’eventuale presenza di caratteristiche ereditarie, l’individuazione dei meccanismi patogenetici che probabilmente ne hanno determinato l’ insorgenza (traumi, abitudini viziate, terapie ortodontiche improprie o al contrario scarsa attenzione a problemi occlusali manifestatisi durante l’età dello sviluppo).
Si passa poi alla valutazione estetica sia sul piano frontale che sul profilo.
L’esame estetico viene seguito dall’esame obiettivo del cavo orale, in cui viene valutata l’occlusione e lo stato di salute di ogni elemento dentale e del sistema parodontale.
Viene inoltre valutata la funzionalità delle articolazioni temporo-mandibolari.

Nella visita generalmente si procede con le fotografie intraorali ed extraorali e le impronte per i modelli studio.
Viene recuperata la documentazione necessaria per lo studio del caso: TC3D, ortopanoramica delle arcate dentarie, teleradiografia del cranio in proiezione latero-laterale e postero-anteriore.

Intervallo tra prima e seconda visita:

(1) Si procede con lo studio dei modelli in gesso

(2) Si effettuano analisi grafiche estetiche e profilometriche sulle fotografie del paziente

(3) Viene effettuata l’analisi cefalometrica sulle radiografie fornite dal paziente, che consiste nell’individuazione sulla teleradiografia del paziente di alcuni “punti” dello scheletro, dei denti e dei tessuti molli che vengono collegati tra di loro da linee

Seconda visita

Si espone al paziente il progetto terapeutico sia da un punto di vista estetico che funzionale. Attraverso l’utilizzo di un software specifico, è possibile mediante la tecnica del morphing, di riprodurre il nuovo viso del paziente con un buon grado di approssimazione (Imaging).

Il paziente ha in questo modo l’occasione di visualizzare gli effetti a livello estetico dei cambiamenti strutturali del trattamento che potrebbe decidere di intraprendere.

Se il paziente accetta il piano di trattamento, si fissa un nuovo appuntamento per iniziare la terapia ortodontica.

Faq: Ortodonzia pre-chirurgica

Chi decide di fatto il trattamento più idoneo per il paziente: il Chirurgo o l’Ortodontista?

Decidono entrambi, è un classico lavoro di squadra, paziente compreso, con i suoi desideri, le sue aspettative, con il suo sogno da realizzare: il cambiamento del proprio volto. Ortodontista e Chirurgo si consultano sulla base di uno studio iniziale, con radiografie, modelli dei denti in gesso, foto, simulazioni di risultato; ognuno si confronta con le possibili soluzioni e le reciproche sinergie, per formulare un piano di terapia comune e finalizzato al risultato, il migliore possibile per il paziente. Una volta stabilito il percorso da fare, il viaggio comincia con l’applicazione dell’apparecchio fisso.

Perché l’apparecchio fisso? E’ proprio necessario metterlo prima dell’intervento?

È necessario in tutti quei casi in cui non è possibile ricorrere ad un approccio di tipo “Surgery first”. Dal momento che il chirurgo dovrà spostare i mascellari, ha bisogno di due arcate ben allineate, con i denti nella posizione corretta, altrimenti al momento dell’intervento non potrà farle combaciare, non potrà cioè metterle nella giusta posizione, quella che in odontoiatria si definisce una buona “intercuspidazione”. L’ortodonzia pre-chirurgica, quella che si fa prima dell’intervento, serve a preparare le due arcate separatamente, in modo che al momento dell’intervento i denti siano ben allineati; questa fase preliminare consente al chirurgo di ricollocare i due mascellari in posizione corretta.ncia con l’applicazione dell’apparecchio fisso.

L’apparecchio rimane in bocca durante la chirurgia?

Certamente, l’apparecchio deve rimanere in bocca per poter effettuare le eventuali rifiniture dopo l’intervento: quest’ultima fase di trattamento costituisce l’Ortodonzia post-chirurgicai in posizione corretta.ncia con l’applicazione dell’apparecchio fisso.

Quanto durano le due fasi di terapia ortodontica, pre e post-chirurgica?

La durata è molto variabile: diciamo che occorre più tempo prima dell’intervento, circa 6-12 mesi. La fase di rifinitura dopo l’intervento sarà tanto più breve quanto più le due arcate sono state preparate in modo adeguato

In cosa consiste l’approccio “Surgery First” ?

La differenza principale con la metodica classica sta nel fatto che il paziente viene operato subito, viene dunque saltata la fase di ortodonzia prechirurgica.

I sintomi psicologici ed estetici del paziente vengono immediatamente risolti. L’apparecchio ortodontico viene montato qualche giorno prima dell’intervento.

Il paziente viene dunque operato, e all’intervento segue un trattamento ortodontico post operatorio molto breve, in media circa 6 mesi e generalmente mai oltre i 10 mesi.

Qual è l’età migliore per questo tipo di trattamento ortodontico-chirurgico?

Per eseguire l’intervento chirurgico è necessario aver ultimato la crescita ossea e, comunque, non prima dei 18 anni; il trattamento ortodontico pre-chirurgico può invece essere iniziato prima.

La finalità è puramente estetica?

La finalità è quella di consentire una buona funzione masticatoria, sebbene spesso la richiesta dei paziente ha motivazioni e aspettative puramente estetiche; il vero successo della terapia orto-chirurgica è il recupero funzionale associato a risultati estetici ottimali e comunque “l’estetica segue la funzione”, dunque il risultato non cambia. Ciò che veramente cambia è la percezione di sé, con tutto ciò che di positivo ne può scaturire.

Cosa succede se avete bisogno di chirurgia?

Se dopo la visita dal chirurgo questi riterrà che il vostro caso necessita di chirurgia verrete inviati dall’ortodontista.

Infatti per la diagnosi e la terapia della vostra malocclusione e per definire il tipo di ortodonzia e di chirurgia necessaria il chirurgo maxillo-facciale e l’ortodontista dovranno lavorare in stretta collaborazione: l’ortodontista per l’allineamento preciso dei denti così che questi possano combaciare perfettamente dopo gli spostamenti chirurgici delle mascelle fatti dal chirurgo.

Il nostro team può offrirvi la possibilità di seguire il percorso ortodontico sia con il vostro ortodontista di fiducia (con il quale ci coordineremo per tutta il percorso) sia con un ortodontista della nostra rete nazionale e internazionale.

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