Cos’è l’ipertrofia dei turbinati?

Sono molteplici i fattori che possono comportare l’ipertrofia dei turbinati con conseguente ostruzione nasale. L’individuazione della causa e la corretta diagnosi dell’anomalia sono aspetti prioritari per scegliere il trattamento più adeguato.

Per comprendere appieno questa patologia, vi spieghiamo insieme al Dott. Filippo Giovannetti, chirurgo maxillo facciale, cosa sono i turbinati e quali sono le loro funzioni nel nostro organismo.

Cosa sono i turbinati nasali?

I turbinati sono formazioni mucose con una base ossea situata all’interno della cavità nasale. In ciascuna narice abbiamo tre turbinati separati dal setto nasale, posti in modo sfalsato in alto, al centro e in basso. La dimensione di ciascun turbinato è diversa, con il turbinato inferiore che è il più grande e il più importante.

Quali sono le funzioni dei turbinati?

I turbinati sono essenziali nel processo respiratorio in quanto svolgono diverse funzioni iniziali di condizionamento:

Umidificazione dell’aria che respiriamo

Filtrazione e riscaldamento dell’aria

Regolarizzazione del flusso nasale

Cos’è l’ipertrofia dei turbinati?

L’ipertrofia dei turbinati è l’eccessivo aumento di volume dei turbinati nasali inferiori. Questa anomalia provoca congestione nasale, ostacolando il naturale flusso d’aria attraverso una o entrambe le narici, portando un disagio che può aggravarsi gravemente.

Normalmente, l’ipertrofia è causata da un processo allergico e da raffreddori. Vi sono però altre cause che provocano l’alterazione delle dimensioni dei turbinati.

Perché viene l’ipertrofia dei turbinati?

Le cause che favoriscono l’ipertrofia dei turbinati sono molteplici e tra le principali troviamo:

Rinite allergica di ogni tipo

Rinite non allergica o vasomotoria

Processi allergici e catarrali

Iperattività della mucosa nasale

Deviazione del setto nasale

Uso di alcuni farmaci

Fumo da fiuto

Stress emotivo

Esposizione a determinate sostanze chimiche

Come regola generale, l’ipertrofia nasale si manifesta solitamente nella parte mucosa dei turbinati, come avviene ad esempio nei casi di rinite, ma può anche essere dovuta ad ipertrofia ossea, come nel caso di deviazione del setto nasale.

Come diagnosticare l’ipertrofia dei turbinati?

La diagnosi di questa complicazione avviene attraverso un’esplorazione delle narici con una comune rinofibroscopia. La possibile ipertrofia si verifica in presenza di una mucosa edematosa o livida, ingrossata con muco e irritazione superficiale che ostruisce una o entrambe le narici.

L’ipertrofia dei turbinati può presentarsi anche in presenza di altre patologie del naso come la poliposi nasale, la sinusite e il setto nasale deviato.

Quali sono i sintomi dell’ipertrofia dei turbinati?

L’ipertrofia dei turbinati provoca un aumento delle loro dimensioni e di solito causa sintomi come:

  • Sensazione di naso chiuso
  • Respirazione difficoltosa
  • Male alla testa
  • Secrezioni di muco eccessive
  • Sinusite
  • Tosse secca ricorrente e/o starnuti
  • Diminuito senso dell’olfatto
  • Alitosi
  • Russamento e/o apnea notturna
  • Dolore alla base del naso
  • Epistassi (epistassi)
  • orecchie tappate

Questi sintomi fanno sì che questa patologia possa essere confusa con altri disturbi come allergie o raffreddori, quindi è necessario per la sua diagnosi che lo specialista esegua degli esami specifici come rinofibroscopia, rinomanometria o test allergici.

Esistono trattamenti non invasivi per la cura di questa patologia?

Il trattamento dei turbinati ipertrofici dipende dalla gravità di ciascun caso. Inizialmente, se i sintomi e le loro conseguenze sono lievi, lo specialista ricorrerà a trattamenti non invasivi.

La prescrizione di trattamenti locali attraverso l’uso di farmaci o soluzioni nasali decongestionanti con corticosteroidi topici vasocostrittori può riportare i turbinati al loro stato normale, nei casi di ipertrofia mucosa da lieve a moderata.

Nei casi più gravi o quando questo tipo di trattamento locale non ha l’effetto sperato, si può ricorrere a tecniche chirurgiche.

Quando operare i turbinati?

E’ necessario operare i turbinati in presenza di una grave ipertrofia o quando i trattamenti locali non hanno avuto l’esito desiderato. In questi casi, si provvede alla strada chirurgica che oggigiorno rappresenta la soluzione più risolutiva per questa patologia.

Quali sono le possibilità chirurgiche a disposizione?

Esistono diverse tecniche chirurgiche per ridurre le dimensioni dei turbinati ipertrofici, con l’obiettivo sempre di eliminare la componente ostruttiva del turbinato, preservando quanta più mucosa possibile e mantenendo la loro naturale funzione.

Le soluzioni chirurgiche più tradizionali per eseguire la chirurgia dei turbinati sono la turbinectomia o la mucotomia inferiore, anche se attualmente esistono tecniche meno invasive che prevedono l’uso di laser o radiofrequenze. Con queste nuove tecniche chirurgiche è possibile ridurre le dimensioni della mucosa del turbinato in modo meno invasivo, eliminando i sintomi e migliorando il processo respiratorio del paziente.

Nei casi in cui la deviazione del setto nasale sia causa di ipertrofia dei turbinati inferiori si può ricorrere anche alla settoplastica.

In cosa consiste la radiofrequenza per i turbinati?

L’uso della turbinoplastica a radiofrequenza è una tecnica che produce risultati soddisfacenti per ridurre le dimensioni dei turbinati.

L’ablazione con radiofrequenza consiste nell’inserire una sonda termica nel turbinato inferiore, generando energia che riduce lo spessore della mucosa del turbinato.

E’ un intervento minimamente invasivo, veloce (circa 30 minuti) e sicuro, eseguito in anestesia locale. Il recupero post-operatoio è rapido e con pochissime complicazioni post-intervento.

Come sarà il post-operatorio dopo una radiofrequenza?

Nel periodo postoperatorio successivo all’intervento, il paziente può presentare un piccolo sanguinamento dalle narici o dalla faringe che di solito scompare spontaneamente se non ci sono alterazioni della capacità coagulativa del paziente.

Pochi giorni dopo l’intervento, all’interno delle narici potrebbero comparire delle piccole croste. Queste vengono solitamente trattate con lavaggi nasali salini più volte al giorno, seguiti dall’applicazione di unguenti idratanti.

Dopo l’intervento chirurgico si verifica una reazione infiammatoria del turbinato, che provoca una congestione nasale che può durare dai 5 ai 10 giorni. Se compare un’emorragia, potrebbe essere necessario posizionare una medicazione nasale, sebbene non sia la più comune. Il periodo postoperatorio di questo tipo di intervento di solito evolve senza complicazioni e il dolore locale è raro.

In cosa consiste il laser per correggere i turbinati inferiori?

La turbinoplastica può essere eseguita anche mediante l’uso del laser, una tecnica per cauterizzare e ridurre lo spessore dei turbinati. Se l’origine dell’insufficienza respiratoria è una deviazione del setto nasale, viene eseguita una settoplastica, che consente di raddrizzare la posizione della cartilagine nasale e dell’osso. Mentre se si tratta di sinusite o poliposi, viene eseguito un intervento chirurgico endoscopico nasale.

Dove è possibile effettuare una visita per curare l’ipertrofia dei turbinati?

Endorinoroma è un team specializzato nella diagnosi e nella cura di tutte le patologie del naso, tra cui l’ipertrofia dei turbinati. Trattiamo questa problematica con le più moderne tecniche, sia con la radiofrequenza che con l’utilizzo del laser. Riceviamo e operiamo a Roma in Via Nomentana 311, Roma. Puoi contattarci per fissare un consulto con il nostro team di specialisti.

 

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