Quando l’osas (apnea ostruttiva notturna) è causata da una malocclusione dento-scheletrica, può essere corretta con la chirurgia ortognatica. Scopri come.
Cos’è l’apnea ostruttiva notturna (osas)?
Si chiama OSAS, acronimo di Obstruction Sleep Apnea Syndrome, e viene considerata da alcuni esperti come una vera emergenza mondiale. La Sindrome delle Apnee Ostruttive Notturne colpisce infatti il 5% della popolazione, occidentale e non, e può predisporre a patologie anche gravi. Chi soffre di OSAS russa al punto da entrare in fasi di apnee che durano alcuni secondi, con una conseguente diminuzione di ossigeno nel sangue (desaturazione).
Questo fenomeno è molto pericoloso ed è alla base di numerose patologie oltre che di una cattiva qualità del sonno e delle vita durante il giorno. Da notare che non sono solo gli obesi a essere colpiti da OSAS. Nella stragrande maggioranza dei casi il disturbo è causato dalla conformazione del volto, per cui mento, mandibola e mascellare superiore si presentano in posizione retrusa. Come si può affrontare un problema così trasversale in modo sicuro, veloce e risolutivo? La risposta definitiva è una sola: con l’ortognatica.
Osas: Come la chirurgia ortognatica può risolvere le apnee ostruttive notturne?
L’ortognatica, è una branca della chirurgia maxillo-facciale focalizzata sulla preparazione della bocca al percorso di ortodonzia. Essa assicura risultati eccellenti non soltanto per ciò che riguarda l’allineamento dei denti, ma anche per le esigenze legate alla ridefinizione dell’articolazione temporo mandibolare. Proprio qui si gioca la partita del bruxismo, dell’OSAS e delle tante altre “malattie del sonno”.
La chirurgia ortognatica interviene in misura radicale e incisiva su diversi aspetti che concorrono alla gravità della Sindrome delle Apnee Ostruttive Notturne. In primo luogo sulla posizione di mento, mandibola e mascellare superiore. Obiettivo di un intervento chirurgico in surgery first o nelle altre modalità è risolvere eventuali retrusioni o protusioni, così da eliminare alla radice il problema dell’OSAS.
Osas: Quali sono i vantaggi della chirurgia ortognatica rispetto a Bite e Slit?
Quando si parla di OSAS si nominano spesso bite e split di vario genere, presentandoli come decisivi per sconfiggere l’OSAS e tornare a dormire sonni tranquilli. In realtà questi dispositivi, oltre che scomodi, sono propedeutici al solo percorso chirurgico. Risultano utili prima o dopo l’intervento per affinare il risultato finale ma non certo in sostituzione dell’intervento stesso. Considerarli una soluzione alternativa alla chirurgia ortognatica vuol dire o sottovalutare le conseguenze dell’OSAS, o, dall’altra parte, non conoscere l’efficacia reale di bite e split. L’ortognatica, torniamo a ribadirlo, è l’unica strada possibile per affrontare i disturbi del sonno da una prospettiva lungimirante, migliorando al tempo stesso il sorriso e il profilo del volto. Un investimento che dura per il resto della nostra vita e che ci aiuta a stare bene e in salute per gli anni a venire.
FOCUS ON Apnee Ostruttive Notturne:
Cos’è la chirurgia ortognatica?
Per capire il cuore di questo intervento è sufficiente , chiarire il significato della parola stessa, ortognatica che deriva dal grego “orthos” (retto) e “gnathos” (mascella). Cioè un intervento chirurgico che ripristina le ossa della mascella.
Perché viene eseguita la chirurgia ortognatica in caso di Osas?
Spesso il problema delle apnee ostruttive notturne è correlato ad una malformazione dento-scheletrica che causa un restringimento eccessivo delle vie respiratorie. Quando il mento è posizionato eccessivamente indietro, il passaggio di aria risulta limato e compromesso da questa malocclusione. E’ quindi necessario intervenire con un avanzamento del mascellare superiore e della mandibola di circa 10 mm con l’associazione di una mentoplastica, eseguito per via endorale. Si interviene in maniera analoga agli interventi eseguiti per le anomalie dento-facciali (vedi chirurgia ortognatica). Le percentuali di successo sono intorno al 95%. Dopo questo intervento è possibile, da subito, eliminare l’uso della CPAP. L’esecuzione dell’intervento è di stretta pertinenza dello specialista in chirurgia maxillo-facciale, che abbia anche specifiche conoscenze nel campo dei disturbi respiratori del sonno.
Qual’è l’esame per diagnosticare l’apnea ostruttiva notturna?
Per accertare la sussistenza di una Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno, si procede con un esame di tipo polisonnografico, che permette di diagnosticare con chiarezza non solo l’esistenza ma anche la gravità dell’OSAS.
La polisonnografia, è quindi un test diagnostico che oltre alle OSAS è in grado di rilevare tutti i disturbi, anche i più gravi, correlati al sonno. Durante la notte, mentre il paziente dorme, una particolare strumentazione rileva e registra alcuni parametri fisiologici fondamentali. Questi vengono poi esaminati dal nostro medico specializzato in malattie del sonno al fine di stabilire il disturbo di cui soffre l’individuo sotto esame.
Cosa fare dopo aver effettuato un esame di polisonnografia per la diagnosi delle apnee ostruttive notturne?
Dopo aver effettuato l’esame di polisonnografia attraverso una scrupolosa diagnosi per valutare l’origine del problema, il nostro team è in grado di garantire la risoluzione delle apnee ostruttive del sonno attraverso diverse terapie. Cpap, dispositivi endorali e percorso chirurgico che può riguardare il naso e il palato per le forme più lievi e le ossa mascellari per le forme più acute.
Dove è possibile effettuare la visita per cura delle apnee ostruttive notturne?
L’esame di polisonnografia è effettuabile sia presso la vostra abitazione oppure presso la nostra clinica con una degenza di una notte. La visita successiva per valutare il percorso più idoneo alla cura della vostra osas, sarà effettuato presso il centro di Ortognatica Roma in via Nomentana 311 nel cuore di Roma.